TERNI - Lei ha 70 anni, è titolare di un’attività commerciale e non ha alcun precedente penale.
Come suo figlio, 43 anni e la faccia pulita, col quale, per l’accusa, la commerciante ha messo in piedi una fiorente attività di spaccio di droga a gestione familiare.
Un “lavoro” che madre e figlio avrebbero svolto, non si sa da quanto tempo, all’interno della propria abitazione, a Vascigliano di Stroncone.
E’ lì che i carabinieri, durante la perquisizione domiciliare, hanno recuperato più di 2 chili di droga tra marijuana, hascisc e cocaina. Sotto sequestro anche 45mila euro in contanti nascosti in varie stanze dell’appartamento. Una cifra impressionante che, per l’accusa, rappresenta l’incasso della fiorente attività di spaccio portata avanti dall’insospettabile coppia.
A puntare la lente d’ingrandimento sul traffico di stupefacenti che andava avanti indisturbato, protetto dalle mura domestiche, sono stati i militari di Stroncone.
Che si sono insospettiti perché quell’abitazione di Vascigliano era meta del continuo viavai di giovani e meno giovani conosciuti nel ternano come assuntori di droga.
Anche se all’apparenza non c’era alcun elemento per pensare che la commerciante 70enne e suo figlio, entrambi senza precedenti penali e sconosciuti negli ambienti dei consumatori, potessero avere a che fare con lo spaccio, i militari hanno iniziato a tenere sotto controllo l’appartamento dove vivono madre e figlio.
Il blitz è scattato giovedì. Quando la donna è stata sorpresa davanti al garage di casa mentre cedeva una dose di cocaina a un cliente. Recuperata la dose e segnalato alla prefettura l’acquirente, i militari hanno proceduto alla perquisizione domiciliare.
La preparazione delle dosi, accerteranno i carabinieri, avveniva nel garage di casa. Lo stesso luogo in cui madre e figlio, ritenuti dagli investigatori a capo di una rete di spaccio nel ternano, accoglievano i consumatori per il rapido scambio tra la droga e il denaro.
Le indagini dei carabinieri sono coordinate dal sostituto procuratore, Raffaele Pesiri. Per madre e figlio, probabilmente per il fatto che sono entrambi incensurati, non sono stati ritenuti necessari provvedimenti restrittivi. Per entrambi sono scattate le denunce in stato di libertà per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Ora gli investigatori sono impegnati a ricostruire, anche attraverso le testimonianze dei clienti, i contorni del vasto giro di spaccio di droga. E sono al lavoro per individuare i fornitori dell’insolita e insospettabile coppia composta da madre e figlio.