Terni. La corsa a sindaco. Emanuele Fiorini, lista "Fiorini per Terni": «Stop sprechi in Comune: basta straordinari inutili»

Terni. La corsa a sindaco. Emanuele Fiorini, lista "Fiorini per Terni": «Stop sprechi in Comune: basta straordinari inutili»
di Sergio Capotosti e Vanna Ugolini
5 Minuti di Lettura
Martedì 2 Maggio 2023, 08:18 - Ultimo aggiornamento: 10 Maggio, 17:37

 Ex operaio all'Ast, oggi padre felice, Emanuele Fiorini si divide tra la politica e gli impegni in famiglia, insieme alla moglie. Diplomato all'Itc di Terni, è stato uno degli artefici del miracolo Lega in Umbria, salvo poi lasciare il Carroccio e iniziare un girovagare politico che si è fermato con la scelta di dare vita alla lista civica "Fiorini per Terni" e candidarsi a sindaco.
 

Candidato Fiorini, rimpianti per aver lasciato la Lega?
«No, il tempo mi ha dato ragione. Sono uscito quando il partito non ha seguito più la sua impronta, per il popolo con il popolo. E ora è arrivata allo sfascio, come tutto il centrodestra».

Sarebbe potuto restare in Lega e cambiare le cose da dentro?
«Impossibile il partito non c'era più».
 

Ma l'effetto Latini su queste elezioni ci sarà secondo lei?
«Non credo, se mi avesse ascoltato nel 2019 oggi non sarebbe in queste condizioni. La sua esclusione è il frutto di logiche di potere tra Roma e Perugia che hanno consumato il centrodestra».
 

Degrado e sicurezza cavalli di battaglia del centrodestra cinque anni fa, oggi?
«Hanno perso terreno. Servono fatti concreti per la sicurezza e per il degrado».
 

Del tipo?
«Potenziare la polizia locale che è sotto organico per garantire maggiori controlli. E implementare al videosorveglianza».
Ma i concorsi sono stati fatti?
«Certo, ma qualcuno dovrà spiegare molte cose sulla loro gestione. Guardiamo all'ultimo: rispetto ai 17 idonei ne sono stati assunti 6. I conti non tornano e anche quelli economici visto quanto costa organizzare ogni concorso: tra 50 e 60 mila euro».
Ma perché questa differenza tra idonei e assunti?
«Perché è stato fatto un concorso senza graduatoria, è drammatico».
 

Tornado alla sicurezza, l'emergenza è legata in particolare al consumo di droga, non trova?
«Non solo. Episodi di violenza come quello costato la vita a un povero ragazzo a Borgo Bovio solo pochi mesi fa purtroppo riportano alla mente la tragedia di David Raggi. Non è tollerabile una situazione del genere. E servono maggiori controlli sugli extracomunitari irregolari, altro tema che la Lega ha abbandonato».
Ma il rapporto con Bandecchi com'è? E' vero che stava per entrare in lista con lui?
«No. Ho fatto una lista civica di rottura rispetto al sistema dei partiti. Siamo al di fuori dei vecchi schemi».
E dove vi schierate?
«Al centro. Siamo di centro. Ma pensiamo a rappresentare al meglio le esigenze dei ternani»
 

Da dove partire?
«Dalla riforma della macchina amministrativa. Sembrerà strano ma se non rimettiamo in sesto la macchina amministrativa non si va da nessuna parte».
 

Ha parlato di 260 mila euro di straordinari ai dipendenti comunali, conferma?
«Con me non beccheranno un euro».

E lei non prenderà un voto da loro. Battute a parte, ci sono contratti di lavoro da rispettare, non crede?
«Se è previsto il pagamento degli straordinari allora il Comune non è più in dissesto. Un Ente in dissesto li mette a recupero. Ma c'è anche altro».
 

Del tipo?
«Paghiamo straordinari, dirigenti, funzionari e via dicendo però poi ci affidiamo all'esterno per la direzione dei lavori del teatro Verdi per una spesa di 260 mila euro. È un controsenso che si regge sulle tasche dei ternani».
 

Sanità, project financing per il nuovo ospedale?
«Sono stato il primo a dire di no a questa operazione. Soldi pubblici e nuova opera a Maratta ottimizzando le risorse con Narni e Amelia, visto che l'ospedale di Cammartana non sarà mai fatto».
Terni città destinata all'invecchiamento?
«No.

Si deve invertire la rotta e si può fare tramite studio e formazione. Inserire i giovani nel mondo del lavoro, dando loro delle prospettive».

In che modo?
«Attraendo le imprese e anche in questo caso la macchina amministrativa deve essere al servizio dello sviluppo economico. Non possono passare 8 mesi o un anno per un permesso».
 

Siderurgia e chimica, quali le occasioni di crescita e di rilancio secondo la sua visione?
«Un'amministrazione presente sia per sostenere le imprese che per difenderle. L'acciaieria è la nostra storia, può produrre e rispettare le regole ambientali. Ma se servono risorse per dare risposte ai ternani il Comune deve essere presente e protagonista a Roma. Come per la Treofan, tutti dovevano andare al ministero dal sindaco al conigliere per far sentire la forza di una città».
 

Segnali incoraggiati dal turismo. Può diventare una leva di sviluppo per Terni?
«Bisogna fare di più. I numeri rispetto al pre covid non sono stati raggiunti e scivoloni come quelli dei croceristi fantasma non aiutano».
 

A chi si affiderà Fiorini per sistemare tutte queste cose che non vanno?
«In giunta ci saranno anche ex assessori della giunta Latini. Assessori che sono stati cacciati, ma che si taglieranno le indennità del 40% . è la prima cosa che farò. Tagliare le nuove indennità di sindaco e assessore. Il sindaco andrà a prendere 11 mila euro. Una vergogna per i ternani che stanno facendo sacrifici per colpa del dissesto visto che le imposte locali sono tutte al massimo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA