Stefano Venarucci premiato per il teatro di strada
«Il mio Dante, vissuto da una nuova prospettiva»

L'attore umbro Stefano Venarucci (a destra) col terzofuochista, Sasha B
di Fabio Nucci
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Lunedì 7 Novembre 2022, 12:31 - Ultimo aggiornamento: 9 Novembre, 16:23

PERUGIA - Serata speciale per l’attore e regista assisano Stefano Venarucci che nella suggestiva cornice della Casa di Dante, a Roma, giovedì 3 novembre è stato premiato per il concorso di teatro di strada “Ahi, serva Italia! – Dante di Shakespeare”. Una gara-spettacolo interamente basata sull’omonimo romanzo (edizioni Solferino) del duo Rita Monaldi & Francesco Sorti che all’artista umbro, coordinatore della rievocazione storica Perugia 1416, è valsa l’"oscar" dello street theatre. Il premio, costituito in effetti da una scultura dorata (“Dante di Shakespeare”) opera dello scultore e illustratore ravennate Luca Tarlazzi, è stato assegnato per l’interpretazione offerta in Cuori in fiamme. Opera che la scorsa estate Venarucci ha rappresentato a Sarzana e a Montecatini insieme al fuochista Sascia B (al secolo Stefano Tatoli) e che narra la drammatica amicizia tra il sommo poeta e Guido Cavalcanti. Una performance intensa per l’attore di Assisi e il terzofochista, come riporta la motivazione. “La qualità della recitazione e la resa dei numeri con il fuoco, concepiti non come mero artificio visivo, ma come integrazione spettacolare al testo, hanno conferito all’esibizione nel suo complesso una considerevole originalità”. «Raccontare e affrontare Dante da questa nuova prospettiva - ha dichiarato al Messaggero, Venarucci - è stato coinvolgente e affascinante, un'esperienza che mi ha veramente arricchito».

Il duo Venarucci-Tatoli ha infatti dato vita a uno spettacolo ricco di effetti scenici, che ha mescolato recitazione e giocoleria con il fuoco e che durante la serata di premiazione è stato riproposto in video in alcuni momenti salienti sul palco allestito per l’occasione alla Casa di Dante.

Intervistato dalla giornalista Rai, Daniela Vergara, che ha condotto la serata, Venarucci ha anche parlato dello spirito di tale messa in scena. «Sono rimasto colpito dal lato umano della storia, il fatto che questo dramma non si sia mai potuto chiarire, è il più grande rimpianto dei due grandi amici. Tanto che in un passaggio del testo dante si rammarica di non aver saputo dire cosa aveva in cuore al suo amico Guido». L'esibizione proposta a Sarzana e Montecatini era accompagnata, sul ledwall, dalle immagini dello sceneggiato Rai del 1965, Dante, nel quale il sommo poeta era interpretato da un giovane Giorgio Albertazzi, Cavalcanti da Luigi Vannucchi.

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