Start up a Terni: l'innovazione passa per le donne e la rete

Start up a Terni: l'innovazione passa per le donne e la rete
di Monica Di Lecce
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Giovedì 21 Aprile 2022, 11:46 - Ultimo aggiornamento: 11:50

L’innovazione nel Ternano passa per le donne. Diverse sono le start up che si caratterizzano per una forte componente femminile. Andando a leggere il registro delle aziende che si sono affacciate sul mercato negli ultimi 7 anni nella provincia di Terni si nota una certa vivacità per numero di start up, settori di interesse e “quote rosa”. Il primo dato che balza agli occhi scorrendo l’elenco, riguarda il boom di iscrizioni che si è registrato tra il 2018 e il 2019. In due anni sono state avviate complessivamente 25 nuove aziende. Le start up si sono difese bene anche nei due anni di pandemia: 7 le iscrizioni nel 2020, 8 nel 2021 per complessive 15 aziende contro le 7 avviate nel triennio 2015-2016.

Se Terni fa la parte del leone con 39 attività, Orvieto è subito dietro per vivacità con 3 start up, e poi Montecastrilli con 2, Acquasparta, Amelia e Stroncone con una.

Per quanto riguarda i settori di “competenza”, le nuove aziende sono concentrate per lo più su ricerca scientifica e sviluppo e sulla produzione e consulenza software.

Su 48 start up complessive, infatti, 14 si occupano di software e informatica, 13 di ricerca. Ad accrescere questi numeri, con tutta probabilità, le nuove esigenze che si sono manifestate durante il periodo della pandemia dove lo smart working, la didattica a distanza e l’esigenza di essere connessi con il mondo da casa, ha aumentato la richiesta di servizi informatici. Basti considerare, infatti, che poco meno della metà delle aziende di informatica sono state avviate proprio nel biennio 2020-2021. Contemporaneamente l’esigenza di studiare nuove forme di economia, hanno spinto i giovani imprenditori a investire sullo sviluppo e la ricerca. In questi due anni, su questo fronte, sono state avviate 5 start up su un totale di 13.

Se il settore dei servizi è quello che accoglie il numero più alto di nuove aziende, si difende bene anche l’industria e l’artigianato dove in 7 anni sono state avviate 9 nuove aziende. Si tratta per lo più di attività che si occupano della fabbricazione di macchinari e attrezzature e apparecchiature elettriche. Tra loro c’è la Bemax di Terni, l’unica dell'elenco delle start up iscritta a Confindustria, che si occupa di micromobilità elettrica. Sugli altri settori si segnala la Expand di Orvieto nel commercio al dettaglio e la società agricola Terre di Fulvio di Terni nell’agricoltura.

Sono però ancora i servizi a trainare l’occupazione femminile. Nelle start up del Ternano ci sono 5 attività in cui la presenza delle donne è forte o esclusiva. L’ultima nata è la F2M Devices srl. Iscritta nel registro nelle start-up a settembre 2020, ha come mission – come si legge nel sito “lo sviluppo di nuove tecnologie per aiutare medici, pazienti e tecnici nelle nostro sfide quotidiane”. Qui si segnala una forte presenza femminile. Sempre nel campo della ricerca, la Vent di Amelia, che nel 2020 ha registrato un aumento di fatturato nel 21,11% rispetto al 2018 anno di costituzione, conta su una presenza esclusiva di donne. Così come la Spires e la Vivogreen, entrambe di Montecastrilli, che però si occupano di produzione software e consulenza informatica. L’altra start up che impiega prevalentemente donne è la Multicoopter drone di Terni.

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