Spoleto, adesca gli anziani e li ricatta. Trappola a luci rosse da centomila euro

Sul ricatto a luci rosse indagini della polizia postale
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Sabato 29 Gennaio 2022, 07:49 - Ultimo aggiornamento: 08:06

SPOLETO Adescava le potenziali vittime su un sito di incontri per adulti, dove pubblicava annunci erotici. Poi avviava con loro una sorta di relazione virtuale, con tanto di scambio di foto a luci rosse, che diventavano l’arma di ricatto. Con questa tecnica, una 22enne residente a Forlì avrebbe attirato in trappola una sessantina di uomini, tra cui un anziano residente a Spoleto. Per questo motivo a coordinare l’indagine condotta dalla polizia postale di Cremona è stata la Procura della Repubblica della città del Festival. È stato il sostituto procuratore Federica Filippi a ricostruire, attraverso la testimonianza delle vittime e le indagini tecniche della Postale, questa storia di ricatti a luce rosse che avrebbe fruttato circa 100mila euro. Insieme alla giovane donna, che è stata arrestata, è indagata anche la mamma, che avrebbe avuto un ruolo preciso nella vicenda. Secondo quanto è stato possibile ricostruire, infatti, le relazioni virtuali intraprese dalla ventiduenne in più occasioni sarebbero state interrotte dall’intervento brusco di una donna, che si presentava come la madre della ragazza: «Mia figlia è minorenne e autistica – diceva la donna alle vittime – se non paghi subito 500 euro a titolo di risarcimento dei danni psicologici che le hai procurato, ti denuncio». La minaccia suonava più o meno così e molti uomini, forse per il timore dello scandalo che la vicenda gli avrebbe procurato una volta venuta alla luce, pagavano, forse anche più di una volta.

Chat e videochiamate, caratterizzati da immagini e video compromettenti, erano in sostanza l’anima della relazione, che dopo un po’ lasciava il posto all’estorsione vera e propria. Nel blitz effettuato dalla Postale a Forlì, nella disponibilità delle indagate sono state trovate diverse carte ricaricabili sulle quali sarebbe confluito il denaro provento delle estorsioni per un ammontare di circa 100mila euro. Le carte sono state sequestrate e saranno sottoposte a ulteriori accertamenti. Sono stati gli inquirenti a identificare molte delle vittime, perché non tutti hanno ancora sporto denuncia: si sa comunque che si tratta di uomini di diversa età, residenti su tutto il territorio nazionale. Tra di loro, secondo quanto è stato ricostruito in questi mesi, anche persone con disabilità cognitive. L’indagine ha avuto inizio nel febbraio del 2020, quando un uomo si è presentato alla Polizia postale di Cremona per denunciare quanto gli stava accadendo. Da quel momento in poi anche altre vittime hanno deciso giustamente di denunciare l’estorsione: tra loro un 75enne spoletino. Alla ragazza vengono contestati 69 capi d’accusa: oltre all’estorsione, in alcuni casi aggravata, anche altre ipotesi di reato, come la sostituzione di persona.

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