È una sentenza che rischia di avere per la città l'effetto di uno tsunami quella emessa dal Consiglio di Stato, che ha confermato il colpo di spugna che il Tar dell'Umbria aveva inferto al nuovo piano regolatore più di un anno fa.
Il Tribunale amministrativo regionale, in sostanza, analizzando il ricorso fatto da alcuni privati (e limitato ad alcuni terreni) ha giudicato non valide le delibere che, sia in Comune che in Provincia, hanno portato all'approvazione del Piano Regolatore.
Il che, in parole spicciole, sta a significare che l'intero prg è nullo.
Nel ricorso dei privati era stata contestata la mancanza del parere antisismico ma è stato dall'analisi generale della documentazione che il Tar ha mosso i clamorosi rilievi.
E se Comune e Provincia avevano impugnato la sentenza del Tribunale regionale, sperando di ribaltarne gli effetti, da Roma arriva la decisione destinata a creare conseguenze devastanti.
Il Consiglio di Stato ha infatti depositato mercoledì 19 febbraio la sentenza con cui conferma la decisione del Tar
Prg bocciato, quindi, e da rifare. Con tutte le conseguenze che questo comporta.
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