All'Anfiteatro Francesco Montanari spiega i classici dialogando con Siri

All'Anfiteatro Francesco Montanari spiega i classici dialogando con Siri
di Aurora Provantini
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Lunedì 7 Settembre 2020, 05:50

ERNI «Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quello che ha da dire». Queste le parole più famose dell'opera Perché leggere i classici di Italo Calvino, riproposta per forza comunicativa e attualità da Francesco Montanari per il pubblico dell'Anfiteatro Romano di Terni, il 7 settembre alle 21.30. «Leggere - dice l'attore - per la prima volta un grande libro in età matura è un piacere straordinario: diverso rispetto a quello che si ha leggendolo in gioventù. La gioventù comunica alla lettura come ad ogni altra esperienza, un particolare sapore ed una particolare importanza, mentre in maturità si apprezzano dettagli e significati in più».
Secondo Calvino quando si è giovani le letture possono essere poco proficue per impazienza, distrazione, leggerezza. Con intensità Calvino si confronta con i classici e con l'importanza sociale che essi hanno. Una raccolta di saggi, pubblicata postuma nel 1991, a cui Francesco Montanari si ispira. L'attore vincitore del Cannes International Series Festival, diretto da Davide Sacco, proporrà per il pubblico di Baravai, lunedì sera (alle ore 21,30) un esperimento sociologico teso a dimostrare che «la lettura allunga la vita».
Lo farà coinvolgendo persino Siri, l'assistente personale virtuale che si trova nei cellulari, a cui ci si rivolge parlando un linguaggio naturale. Il testo originale di Calvino dialogherà con la voce di Siri, insomma. Un test che dimostrerà che la cultura non è mai antica, perché porta sempre con sé il suo messaggio universale che si chiude con lo storico discorso tenuto da Umberto Eco all'Università di Bologna, sull'importanza di leggere i classici. Lo spettacolo Perché leggere i classici sarà un viaggio attraverso parole, immagini e ricordi.
«Noi abbiamo cercato di tracciare un percorso per arrivare allo spettatore in maniera diretta spiega il regista Davide Sacco eliminando ogni barriera che ci può essere tra attore e spettatore. In questa ottica abbiamo coinvolto un nostro Siri, un Siri del cuore».
«Tutto questo per far capire al pubblico quanto sia bella la lettura - interviene Francesco Montanar- i. Questo spettacolo è un nostro tentativo, mio e di Davide  di rompere quel piedistallo della cultura dove noi mettiamo erroneamente gli autori, che pensiamo siano degli alieni, ma che in realtà sono esseri umani come noi, che parlano di noi. Che trattano, attraverso la letteratura e la drammaturgia, l'indagine umana. Un modo - prosegue Montanari - per avvicinare il pubblico alla lettura dei classici e per far capire che leggere è un'esperienza bellissima. Che leggere, come ci insegna Umberto Eco e Italo Calvino, allunga la vita. Quando ho deciso di avvicinarmi a Italo Calvino, mi è sembrato naturale scegliere l'opera che per temi, lucidità espositiva e spessore, trovo più esemplificativa del lavoro dell'autore come saggista e come intellettuale». «Ho cercato - conclude Montanari - di approcciare alla forza di Calvino con la leggerezza che lo stesso autore predica nelle Lezioni Americane, per riscoprire in questo incontro l'anima dell'opera, che, come tutti i classici, ancora oggi è per noi attuale e non finisce di dire quello che ha da dire».

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