La salvezza dal cielo, 50 campi di calcio
per far funzionare il piano di elisoccorso

La salvezza dal cielo, 50 campi di calcio per far funzionare il piano di elisoccorso
di Luca Benedetti
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Mercoledì 7 Aprile 2021, 08:55


PERUGIA Con l’elisoccorso l’Umbria volerà da sola. Addio all’intesa con le Marche. Entro il luglio del prossimo anno ci sarà un’eliambulanza che si alzerà da una base regionale per intervenire quando scatta l’emergenza.
Il piano della Regione ha mosso un passo deciso con la determinazione dirigenziale (la numero 2327 del 16 marzo) che ha istituito un gruppo di lavoro del quale, tra gli esperti, c’è anche il rappresentate del Sasu, cioè il Soccorso alpino e speleologico regionale.
L’Umbria molla le Marche perché c’è una necessità di avere la disponibilità dell’eliambulanza senza il rischio di trovare Icaro 2, che si alza da Fabriano, impegnata con un altro intervento nella regione madre, ma c’è anche la necessità di avere un’autonomia legata alle caratteristiche dell’Umbria. Prima tra tutte la sismicità. La partita è avviata e uno dei punti chiave sarà la base logistica dell’elisoccorso. In lizza l’aeroporto di Perugia, quello di Foligno e anche la sede della Centro di protezione civile regionale, sempre a Foligno.
PERCHÉ ADDIO ALLE MARCHE
La Regione Umbria, dal 2014 si avvale dell’eliambulanza Icaro 02 con base a Fabriano attraverso uno specifico protocollo d’intesa con la Regione Marche. «La soluzione adottata-spiega il documento degli esperti nominati dalla Regione-, per quanto utile, presenta delle imperfezioni dovute sia alla collocazione della base (durante i mesi invernali nebbia evento impediscono il transito dell’elisoccorso sugli Appennini verso Umbria),sia perché spesso l’elicottero si trova già occupato in interventi concomitanti nel territorio marchigiano». È ormai accertato un qualsiasi intervento per gravi patologie deve essere rapidissimo. Tanto che viene sottolineato, nello stesso documento, come «ogni 5 minuti trascorsi senza cure vedono diminuire le possibilità di sopravvivenza del paziente del 10%».
LE ELISUPERFICI 
Dalla ricognizione fatta in regione ci sono quattro aviosuperfici, tre elisuperfici (almeno un per ospedale cosiddetto Dea) e circa 50 campi sportivi certificabili per atterraggio e decollo.
LA SCELTA DELLA BASE
Tre i luoghi in ballo per la scelta della base dell’elisoccorso. L’aeroporto di Perugia, secondo e analisi fatte ha, come vantaggi l’apertura e il presidio diurno, la presenza di servizi di rifornimento, compreso l’antincendio. Sul fronte della criticità gli aspetti metereologici non ottimali, i vincoli aeroportuali legati all’Enac.
L’aeroporto di Foligno, invece, ha come vantaggi gli aspetti aeronautici e metereologici definiti ottimi così come la distanza da aree urbanizzate e disponibilità struttura Enac nuova e non utilizzata (è usata ora come centro vaccinale), apertura e presidio diurno, presenza di servizi di rifornimento, compreso l’antincendio. Le criticità sono dovute alla mancanza di guardiania e l’apertura nei week-end che è solo diurna. Il Centro regionale di Protezione Civile di Foligno ha come vantaggi l’apertura e il presidio diurno, la presenza di tensostruttura utilizzabile come hangar e un’ottima viabilità. Le criticità, invece, sono l’eccessiva vicinanza da aree urbanizzate, alcune strutture e servizi specifici da realizzare. Non c’è l’ apertura notturna.
I COSTI
I costi ipotizzati risentono della tipologia dell’elicottero utilizzato e delle ore di impiego giornaliero. Le stime dicono che un servizio di elisoccorso sanitario diurno su 12 ore costa dai 180.000-220.000 euro al mese (dato che dipende dalla potenza dell’elicottero)più 1.600 euro per un’ora di volo. Quelle previste ogni anno sono circa 400. Se il servizio deve coprire le 24 ore la forchetta di costo è di 240mila-300mila euro al mese, più 2.200 euro per ogni ora di volo. In questo caso le ore di volo previste salgono a seicento.

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