Siringhe e spaccio, rabbia a Fontivegge: «Dimenticati pure in campagna elettorale»

Siringhe a Fontivegge
di Egle Priolo
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Sabato 8 Ottobre 2022, 07:28 - Ultimo aggiornamento: 07:29

PERUGIA - Lotta dura allo spaccio, più controlli nei negozi “chiacchierati” e ancora maggiore attenzione alle aree in odore di degrado. Sono le richieste che Progetto Fontivegge fa ad amministratori e forze dell'ordine, dopo le segnalazioni di situazioni a rischio che dall'area della stazione non accennano a diminuire. Nell'ultimo periodo, infatti, da via Ruggero d'Andreotto a via del Macello fino alla zona di Fonti di Veggio, sono diversi i racconti di spaccio a cielo aperto oltre di assunzioni di droga senza nemmeno più il bisogno di discrezione. Tossici con aghi ancora nelle braccia o beccati con le siringhe tra le dita dei piedi da passanti scioccati o le solite scene di ubriachi molesti nelle vie più a rischio.

Una situazione nota che non fa abbassare la guardia a nessuno, ovviamente, ma che porta il gruppo di residenti più attivo della zona a chiedere ancora maggiore impegno, sottolineando però come Fontivegge non sia stata neanche toccata dalla passata campagna elettorale: pochi voti da chiedere o poche soluzioni da proporre? «Nelle ultime settimane – conferma Andrea Fais di Progetto Fontivegge - ci sono giunte diverse segnalazioni per episodi di spaccio e assunzione di stupefacenti in pieno giorno, fenomeno che dovrebbe destare grandissima preoccupazione già soltanto guardando all'elevato numero di siringhe ritrovate in giro nel quartiere. Alcuni residenti di via Sicilia chiedono inoltre da tempo un incontro con il sindaco per capire dove, come e in che tempi sarà realizzato il terminal del nuovo sistema Metrobus».
«Le elezioni politiche sono passate - prosegue il rappresentante di Progetto Fontivegge -, i problemi nel quartiere purtroppo restano e il disagio tra residenti e commercianti è crescente. I partiti - tutti - credo lo abbiano compreso bene dal momento che stavolta nessuno ha portato esponenti a Fontivegge durante la campagna elettorale. Non ci interessano percentuali di consenso, logiche partitiche, dinamiche interne o quant'altro. Chiediamo all'amministrazione comunale, alla questura e alla magistratura l'adozione di una linea più dura ed incisiva, in particolare su tre fronti: spaccio di stupefacenti, esercizi commerciali ed aree degradate (sia pubbliche che private)».
«Per quanto ci riguarda – è la conclusione di Andrea Fais e di Progetto Fontivegge - continueremo a collaborare con l'assessore comunale Luca Merli e con la polizia locale, riconoscendo loro l'impegno sin qui messo in campo per il quartiere, ottenendo qualche risultato importante pur nella difficoltà generale.

A breve, gli agenti del Corpo disporranno del taser e di un cane anti-droga, come da tempo annunciato dal gruppo consiliare della Lega. Speriamo che queste due novità possano fungere almeno da deterrenti per allontanare lo spaccio, le risse e le attività degradanti dal quartiere».

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