Sindacato inquilini contro Lega e Fdi: «Le case popolari sono poche»

Sindacato inquilini contro Lega e Fdi: «Le case popolari sono poche»
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Mercoledì 5 Febbraio 2020, 19:51
PERUGIA - Il principale problema delle case popolari? Sono poche. La questione, ricostruita ieri dal Messaggero, viene rimarcata anche dal sindacato degli inquilini. Cgil e Sunia sottolineano come «i veri problemi che affliggono l’Umbria sono la scarsità di alloggi pubblici, causata da un disimpegno negli investimenti in edilizia residenziale da parte degli enti e dal mancato recupero degli immobili esistenti e attualmente inutilizzati...». Il sindacato promette anche battaglia sulle modifiche alla legge proposte da Lega e Fdi: «La legge non può violare il principio costituzionale di uguaglianza, pertanto inserire criteri arbitrari e discriminanti condurrebbe a un’impugnazione della norma, come avvenuto anche in altre regioni... il tema della casa va affrontato con la necessaria serietà, evitando proposte demagogiche... ci aspettiamo un confronto nel quale poter esporre, insieme a Cisl e Uil, le nostre proposte, contenute in una piattaforma sulla “vertenza casa” in Umbria che sarà oggetto nelle prossime settimane di assemblee e iniziative sul territorio». All’attacco sulla questione pure il consigliere regionale del M5S Thomas De Luca: «Mentre si fa propaganda sugli alloggi popolari al grido di “prima gli italiani”, stanno arrivando le prime cartelle con gli aumenti dei canoni per chi vive in alloggi di edilizia residenziale sociale pubblica a seguito dell’entrata in vigore del nuovo regolamento 7/2019 - denuncia il grillino - da lettere e cedolini che alcuni cittadini ci stanno inviando abbiamo potuto constatare come gli aumenti variano dalle 20 alle 50 euro e tra sei mesi ci saranno aumenti altrettanto consistenti. Avevamo lanciato più volte l’allarme - prsegue De Luca - sin dallo scorso ottobre... ma nessuno dalle parti della maggioranza ha mosso un dito». Da annotare che comunque il regolamento 7/2019 risale a maggio dello scorso anno, cioè giunta di centrosinistra a guida Pd, lo stesso partito con cui il M5S s’era alleato alle regionali.
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