Il campione del mondo Alessio Foconi: «A colpi di fioretto verso l'oro che manca»

Il campione del mondo Alessio Foconi: «A colpi di fioretto verso l'oro che manca»
di Lorenzo Pulcioni
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Sabato 24 Dicembre 2022, 12:40

Si chiude un 2022 fantastico per Alessio Foconi, trascinatore della squadra di fioretto maschile capace di vincere Mondiali ed Europei e di dominare in Coppa del Mondo. Un terzo posto a El Cairo e poi le vittorie a Plovdiv, Parigi e Belgrado. A novembre il secondo posto a Bonn - con Foconi argento anche nell'individuale, quindicesimo podio in carriera - e il bronzo sempre a squadre a Tokyo in dicembre. La fantastica doppietta Europei in Turchia e Mondiali in Egitto tra giugno e luglio non è certo stata casuale, ma frutto di un paziente lavoro di ricostruzione dopo la delusione delle Olimpiadi di un anno fa.
Tante soddisfazioni in questo 2022 nascono dalla volontà di voltare pagina?
«Aver superato il momento post olimpico dopo la brutta esperienza di Tokyo è stata la prima cosa positiva di questo anno. E' stato un anno di ripartenza, se vogliamo direi proprio di ripresa. Con il mio staff, il maestro Filippo Romagnoli, il mio preparatore Walter Cutrì e il mental coach Filippo Fanin, c'è stata una completa rilettura della preparazione di Tokyo. Ci siamo messi sotto ad analizzare i punti in cui sono stato carente».
Sei stato molto criticato per il tuo approccio social alle Olimpiadi, questo ti ha ferito?

«Vivere l'esperienza olimpica è una fortuna, resta per sempre un bagaglio di esperienze infinito.

Adesso con lucidità posso dire che me l'ero immaginata in modo diverso, arrivavo da numero uno del ranking dopo una stagione di stop completo a causa del Covid. Con tutti quei protocolli era impossibile vivere a pieno lo spirito olimpico. Di fatto l'ho vissuta come una gara un po' più lunga del solito e questa è stata la cosa più brutta. Ho cercato di cazzeggiare' con stories e video su Instagram per sentire un po' di più il clima olimpico».

Un rimpianto per il 2022?
«Il Mondiale a livello individuale dove sono uscito ai quarti. Poteva andare meglio, ma nel complesso comunque è andata bene».
Pedane a parte, per Alessio è stato un anno importante anche a livello personale, non è vero?.
«Insieme alla mia fidanzata Mariavittoria abbiamo comprato casa, una bella soddisfazione. Stiamo ancora facendo i lavori, in estate avevo detto che speravo di entrarci a settembre. Mi sa invece che tocca sperare il prossimo anno per poter finalmente dire il momento più bello del 2023 è stato quando sono entrato a casa nuova'».
 

Quale invece il momento più brutto?
«Sicuramente la scomparsa di Robertone Incardona. ABonn gli ho voluto dedicare il secondo posto e ci tenevo a fare bene anche per lui. Ho appreso la notizia quando ero in Germania e ci ho pensato tutta la giornata. Sin da piccolo sono sempre andato al suo ristorante, una volta mi disse aò Alè pò esse' che vengo pur'io a Tokyo'. Si informava, mi chiedeva, ogni volta ci divertivamo a raccontarci storie. La sua scomparsa è stata sicuramente il momento più brutto dell'anno».
Tornando alla scherma, il 2023 sarà un anno molto importante di avvicinamento alle prossime Olimpiadi?
«La stagione fortunatamente è ripresa in modo quasi normale. Ancora ci sono i test anti Covid prima di allenamenti e gare. La stagione è iniziata bene con il secondo posto a Bonn, poi a Tokyo poteva andare meglio l'individuale (nono posto, ndr) ma stiamo sempre lì a curare il dettaglio. Nel 2023 inizierà la qualifica olimpica e bisogna stare sul pezzo. Stiamo lavorando bene, cerchiamo di curare ogni minimo dettaglio per arrivare preparati. Ci saranno sempre situazioni non previste, la cosa fondamentale è imparare a gestirle».

Il 2024 è lontano, ma come te la immagini Parigi?
«Sogno di vivere il vero clima olimpico, ho seguito un po' le partite dei Mondiali di calcio e ho notato finalmente il ritorno di un vero spirito sportivo che accomuna le persone. La sorpresa Marocco, il trionfo dell'Argentina. La gente che si divertiva per le strade ha dato la sensazione del vero ritorno dell'evento sportivo. E non vedo l'ora di viverlo anche io. Per me il ritorno alla normalità è vivere di sport e divertirsi nel fare quello che piace».
Che regalo ha chiesto per Natale?
«Il gorillone gigante, ne ho due piccoli e devo completare la collezione».
Buon anno campione.
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