Roberto Mercadini: «Perugia mi è
rimasta nel cuore». Sabato il nuovo
monologo dedicato a Shakespeare

Roberto Mercadini: «Perugia mi è rimasta nel cuore». Sabato il nuovo monologo dedicato a Shakespeare
di Michele Bellucci
3 Minuti di Lettura
Venerdì 14 Gennaio 2022, 17:42

PERUGIA - Sarà protagonista domani sera alla sala dei Notari di Perugia Roberto Mercadini, attore, scrittore e Youtuber ma soprattutto infaticabile narratore, che proporrà il monologo dedicato a Shakespeare La più strana delle meraviglie (inizio alle 21.00). Lo spettacolo rientra nell’ambito della stagione Tourné promossa da AUCMA e MEA Concerti e verrà replicato domenica al Teatro Talia di Gualdo Tadino. Un ritorno a due anni esatti dall’ultima volta, quando sempre alla Notari presentò lo spettacolo Felicità for dummies.

Roberto Mercadini cosa ricorda di quell’esperienza e con quale spirito torna a Perugia?
Quella era la prima volta che entravo alla Sala dei Notari e mi è rimasta impressa: è un luogo dalla bellezza commovente. Ho un ricordo molto piacevole anche della città, mi aveva colpito che fosse così multietnica e il calore delle persone fu eccezionale. Ora ci torno molto volentieri, soprattutto perché sembra un cammino interrotto che ora riprende. Non è che non abbia lavorato in questi due anni, ma all’epoca era “subito prima”. Lo prendo come un buon segno per la fine di questo periodo!

All’epoca stava lavorando sul suo ultimo libro, “Bomba atomica”, che nel frattempo è uscito. Le sta dando belle soddisfazioni?
Decisamente! È uscito a giugno 2020 e ha vinto il torneo letterario di Robinson, l’inserto culturale di Repubblica. È stata una grande gioia come lo è ora vedere che è tornato in classifica. Ma la cosa che più mi soddisfa di un mio lavoro è quando mi accorgo che per qualcuno un mio libro o monologo diventa il punto di partenza per una ricerca. Spero sempre di dire cose che siano un’istigazione alla curiosità.

Visto che quell’anteprima le ha portato fortuna, vuole darcene un’altra?
Sì! Adesso sto scrivendo un libro su Leonardo e Michelangelo, che si sono conosciuti ma non si sono piaciuti. È difficile oggi immaginare di parlar male di uno di loro, invece è quel che reciprocamente hanno fatto! Pensare che due geni assoluti non sono riusciti ad andare oltre una rivalità… è una cosa che mi fa uscire di testa.

Nel libro analizzo le loro vite e i pochi anni in cui entrambi si trovavano a Firenze. Erano l’uno l’opposto dell’altro eppure entrambi artisti eccezionali. Questo dimostra che la vetta delle vette puoi trovarla arrivando da percorsi diversi. Altro che manuali per avere successo…

Invece cosa può dirci dello spettacolo che proporrà a Perugia e Gualdo Tadino?
Parte da un mio amore per Shakespeare. Cerco di raccontarlo in un’ora, tentando di trovare il cuore di tutti i suoi scritti, o. Meglio il filo rosso che lega tutta la sua produzione. Credo si tratti dell’idea che tutto il mondo è teatro, ma che paradossalmente il teatro ha la capacità di smascherare la finzione mentre la poesia smaschera la retorica. Noi a volte siamo come degli attori, diciamo e facciamo quel che ci si aspetta da noi. Invece Shakespeare lacera quel velo.

Quindi parlerà attraverso le sue parole?
Sì, faccio un percorso passo passo attraverso diverse sue opere. Inoltre racconto come era fatto materialmente il teatro ai suoi tempi, senza scenografia né cambi luci, né sipario né buio in sala. Il teatro allora era esclusivamente la parola e per questo l’immaginazione era fondamentale. Non erano spettatori quelli che assistevano, ma “immaginatori”!

Cosa pensa che scriverebbe oggi Shakespeare?
Non so cosa scriverebbe oggi. Lui parla di un mondo già passato a suo tempo, con streghe e re. È favolistico, però allo stesso tempo dice cose eterne. Si concentra sull’uomo e sulle cose che esso non ha il coraggio di dire. Forse oggi farebbe film o serie tv, magari ambientate nell’800… ma comunque affrontando temi universali.

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