Settemila libri, il tesoro custodito dal professore Daniele Di Lorenzi
e la sua ultima opera è già esaurita

Settemila libri, il tesoro custodito dal professore Daniele Di Lorenzi e la sua ultima opera è già esaurita
di Lucilla Piccioni
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Martedì 4 Ottobre 2022, 14:21 - Ultimo aggiornamento: 14:24

TERNIn riposti in librerie che ha progettato da solo quando l'architetto che lo ha aiutato ad arredare la casa ha gettato la spugna impaurito dal numero dei tomi a cui trovare degna collocazione: da libri antichi, preziosi dizionari di latino del Settecento, a edizioni recenti Quando si apre la porta di casa è come tuffarsi in un universo altro. Il mondo del web, Internet, la rete, gli influencer ,tutto è lì dietro l'angolo, ma cambia la sostanza. Daniele di Lorenzi professore di italiano e latino al liceo classico Tacito vive nel suo appartamento ternano con una famiglia numerosissima: 7000 volumi, tutti cartacei, ben riposti in librerie che ha progettato da solo quando l’architetto che lo ha aiutato ad arredare la casa ha gettato la spugna impaurito dal numero dei tomi a cui trovare degna collocazione: da libri antichi, preziosi dizionari di latino del Settecento, a edizioni recentissime. Un arcobaleno di colori che si staglia sul bianco dei mobili. Un chiaro indizio di ciò che ognuno di quei libri rappresenta per chi li ha acquistati. «In fondo ho disegnato un palcoscenico dice Di Lorenzi indicando una delle sue librerie quella che troneggia nel salone: un fondale e due quinte». E con tutti questi parenti di carta era inevitabile disquisire su ognuno, con ognuno, farsi un'idea, avere delle opinioni, trarre conclusioni. Ed ecco che nasce il suo ultimo lavoro L'arma bianca della critica, indagini e affabulazioni, edito da Fabrizio Fabbri. A scrivere la prefazione è stato Renzo Paris, poeta e critico italiano che definisce «delizioso» il lavoro di Di Lorenzi, «caratterizzato da uno stile impeccabile». Il volume si apre con un'analisi di alcuni tra i versi più famosi di Sandro Penna arriva poi Pasolini, si legge del corpo a corpo di Giovanni Testori con Cristo, dell'oscurità nella sacca memoriale di Elsa Ferrante, si incontra perfino Dante de la Vita Nova e un romanzo di Marco Santagata sul grandissimo poeta. Dopo la fiaba estrema di Elsa Morante in Menzogna e sortilegio il libro si chiude con le osservazioni su Luchino Visconti e il suo giallo esistenziale. L'arma bianca della critica, indagini e affabulazioni è uscito in libreria in questi giorni ed è già in tipografia la seconda ristampa, le copie sono andate tutte esaurite. L'autore parla del suo libro come fosse un romanzo, un luogo in cui letteratura e vita si incontrano, anzi traggono forza l'una dell'altra. «La letteratura nasce da un'esigenza interiore scrive Di Lorenzi- da voce al vissuto». Le parole si rincorrono tra il bianco scintillante della pareti, quello del divano, del tavolo, dalla finestra aperta sul balcone si vedono due piccoli alberi di ulivo, amatissimi dal padrone di casa. E si torna al nocciolo del discorso la critica letteraria. «La critica come la intendo io diventa avventura per chi la scrive e chi la legge, è un racconto estremamente complesso che fa ricorso anche alla psicanalisi come mezzo di indagine e di conoscenza. Il critico deve illuminare, deve utilizzare modalità narrative che hanno a che fare con il romanzo, deve avere il gusto per la ricerca, per cogliere l'inespresso. Sono arrivato a questo: pensare il mio lavoro di critico come se scrivessi un romanzo in cui inserire i singoli testi. E' un lavoro di esegesi, di scavo, si isolano le parole, i periodi. Studiare il meccanismo narrativo significa dar voce al testo. Mi pongo di fronte al testo con una perplessità interrogativa». L'Arma bianca della critica sarà presentato al caffè letterario della biblioteca comunale sabato 14 ottobre alle 17. La presentazione è organizzata dalla sezione ternana dell'associazione Dante Alighieri.

A coordinare il dibattito la presidente Anna Rita Manuali, sarà presente l'autore. Daniele Di Lorenzi, L'arma bianca della critica indagini e affabulazioni, Fabrizio Fabbri editore, 18 euro.

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