LE MODALITA’
Le strade che portano il personale della scuola alla quiescenza sono le stesse degli altri lavoratori con la differenza di alcune scadenze fissate con la data di fine anno scolastico. Andando in ordine ci sono: pensione di vecchiaia (67 anni di età e minimo 20 di contributi); pensione anticipata d’ufficio (65 anni e 41 anni e 10 mesi le donne 42 e 10 gli uomini di contributi); pensione anticipata a domanda (nessun requisito di età e 41 anni e 10 mesi le donne 42 e 10 gli uomini di contributi); opzione donna a domanda (58 anni e 35 di contributi) oltre la citata pensione anticipata quota 100.
FUORI D’UFFICIO
All’ufficio pensioni dell’Usr dell’ Umbria i dati sono stati elaborati prima del lockdown del 10 marzo e ai numeri della piattaforma Polis, dove i singoli docenti e ata hanno inoltrato domanda di cessazione, sono stati aggiunti i pensionamenti d’ufficio (80 a Perugia e 30 a Terni. Si arriva così a oltre 600 pensionamenti con una curiosità: per essere sicuri di non perdere il treno della pensione, c’è stato chi ha inoltrato l’istanza sia per quota 100 che per pensione anticipata. Tra i docenti, per esempio, le 389 domande sono state fatte da 378 prof. Per tutti gli aspiranti la certezza della pensione arriverà solo quando l’Inps validerà le domande e invierà l’attesa lettera con il decreto.
SUBITO ASSUNZIONI
La definizione del capitolo pensioni apre la strada alla stagione della mobilità e delle nomine. Le prime assunzioni saranno quelle sui posti quota 100 liberatisi dopo il 1° settembre 2019. Tra i docenti le cessazioni in Umbria dopo la mobilità dello scorso anno sono state 64 di cui 12 in provincia di Perugia e 52 in quella di Terni. Il maggior numero di posti si sono liberati alle Primarie (4 comuni a Perugia e 15 a Terni); seguono i posti comuni di infanzia (6 a Terni e 3 a Perugia), Musica nella scuola media (4 a Terni) e altri singoli posti in varie classi di concorso. Queste assunzioni in ruolo, operazioni antecedenti i trasferimenti, avranno effetto giuridico (non economico) dal 1° settembre 2019, il fatto è che dei posti individuati dal Miur il Ministero dell’economia e finanza ne ha autorizzati diversi in meno: il gap in Italia è di 4.500 autorizzati su 6.542 disponibili, in Umbria solo in 44, rispetto ai 64 disponibili, avranno la nomina con questo decreto sui posti liberi con quota 100 dello scorso anno. Le assunzioni avverranno per il 50% dalle GaE e per il 50% dalle graduatorie dei concorsi (2016 infanzia primaria e secondaria, 2018 infanzia primaria e secondaria). Insomma, come al solito, la strada per il posto fisso, anche per i più fortunati sarà inevitabilmente tortuosa.
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