Terni, cattedre vuote e nomine in ritardo. Pochissimi gli insegnanti di sostegno

Terni, cattedre vuote e nomine in ritardo. Pochissimi gli insegnanti di sostegno
di Lucilla Piccioni
4 Minuti di Lettura
Martedì 15 Settembre 2020, 09:17 - Ultimo aggiornamento: 09:19

Difficile fare l'appello il primo giorno di scuola. Gli studenti eppure c'erano, sistemati nei loro banchi ad un metro di distanza l'uno dall'altro, a mancare stavolta sono stati tantissimi insegnanti. Numeri a due cifre in tutte le scuole superiori ternane con un minimo di undici insegnanti, che ancora devono essere nominati, al liceo scientifico Galilei per arrivare ai cinquanta dell'istituto Casagrande-Cesi passando per i trentacinque che non ci sono all'Istituto professionale Pertini ed i 22 che mancano al tecnico Allievi- Sangallo.

Orario ridotto Prima conseguenza di questo mancanza di docenti l'orario ridotto che viene effettuato in quasi tutte le scuole, ad eccezione del liceo Galilei, si esce a mezzogiorno per tutta questa settimana e presumibilmente anche per la prossima. I più ottimisti sperano di sistemare la situazione nel mese di ottobre. Voragini vere e proprie nell'organico degli insegnanti di sostegno. «Le nomine per alcuni docenti di sostegno sono state fatte ieri mattina, spero che qualcosa arrivi già dalla prossima settimana», dice Fabrizio Canolla dirigente del professionale Pertini.

Sostegno. Se per il sostegno è un disastro per le materie curriculari non va certo meglio, non ci sono docenti di italiano e di latino, mancano anche le materie professionalizzanti dei vari indirizzi di studio che costituiscono le peculiarità delle singole scuole. «Da noi non sono ancora stati nominati i docenti di tecnologia musicale e di teoria analisi e composizione. Sono materie d'esame che gli studenti portano alla loro prova di maturità», spiega Patrizia Stilo dirigente del liceo Angeloni. L'inghippo sta nel cambio delle direttive ministeriali, fino allo scorso anno queste cattedre molto specializzate, che richiedono un curriculum particolare, potevano essere affidate ad un docente di ruolo in un'altra scuola che veniva utilizzato per queste sue competenze. «Il nostro professore di tecnologia musicale era di ruolo in una scuola media della provincia di Terni ed ogni anno sceglieva di essere precario da noi all'Angeloni. Da quest'anno non è più possibile utilizzare docenti da altre scuole, quindi non è più possibile avere il nostro professore che già si sobbarcava un bel sacrificio e pure la riduzione dello stipendio. Ora si dovranno fare nuove graduatorie. E la scuola è già iniziata», aggiunge la dirigente Stilo.
 
Cattedre vuote. «Da noi al Casagrande-Cesi mancano cinquanta insegnanti su un totale di circa duecento, all'appello non risponde circa il 30 per cento del personale docente. Certo si creano buchi nell'orario, ma avevamo già deciso di dare il via all'anno scolastico con un orario ridotto che prevede cinque giorni alla settimana di lezione invece che sei. Così evitiamo assembramenti e possiamo far capire ai ragazzi quale comportamento va tenuto prima di essere tutti a scuola», spiega Luca Caparvi docente del Casagrande-Cesi. Ma come mai questa mancanza così pesante di docenti? Burocrazia e Covid messi insieme. Da una parte c'è stato il passaggio delle nomine dei docenti in terza fascia dalle scuole all'ex Provveditorato, che oggi si chiama Ufficio Scolastico Regionale; dall'altra lo slittamento del concorso per i docenti che avrebbe dovuto nominare sostituti per chi è andato in pensione. «Si parla tanto di rispetto dei lavoratori e noi riceviamo telefonate su telefonate da parte di docenti che aspettano le nomine. Si sentono dire che devono controllare il sito dell'ufficio scolastico regionale perché le graduatorie potrebbero uscire da un momento all'altro. Ma questo è il modo di trattare i lavoratori?» sbotta Maurizio Valentini presidente della sezione ternana dell'associazione genitori. Primo giorno di scuola e prime, tante telefonate arrivate alle associazioni ternane che si occupano di scuola. I docenti sono anche impauriti dai comportamenti che gli studenti tengono al di fuori della scuola. Per supportare i professori in questo particolare momento si sta organizzando uno sportello per combattere lo stress, l'idea è di diverse associazioni e del comune di Terni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA