Terni. Tct: sciopero e assemblea permanente dei 51 dipendenti licenziati dal 21 maggio

Terni. Tct: sciopero e assemblea permanente dei 51 dipendenti licenziati dal 21 maggio
di Claudia Sensi
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Giovedì 11 Maggio 2023, 23:36 - Ultimo aggiornamento: 12 Maggio, 15:52

Terni - Sciopero di quattro ore, presidio sotto il Comune di Terni per venerdì 12 maggio e assemblea permanente dei lavoratori della Tct. È la risposta all’annuncio della procedura di licenziamento collettivo dei 51 dipendenti dell’azienda che taglia e spedisce i prodotti del Tubificio. A comunicarlo alle segreterie di Fim, Fiom, Fismic e alle Rsu - il 10 maggio - è stata la proprietà della Tct srl. L’azienda, si legge in una nota dei sindacati, ha iniziato la riunione comunicando il fallimento di tutti i tentativi di dialogo con Ast/ArvediTubificio/Arvedi in merito alla possibilità di trovare una soluzione tra privati alla controversia di carattere commerciale. La proprietà della Tct ha anche dichiarato che, dai contatti avuti con i rappresentanti aziendali è emerso che non erano interessati all’acquisizione dei macchinari, dei capannoni industriali, né di farsi carico dei lavoratori. Invece il cavalier Arvedi, durante il Pontificale di San Valentino, aveva assicurato ai lavoratori che Ast sarebbe stata la loro casa. È stata poi evidenziata una perdita di oltre un milione di euro a chiusura dello scorso anno fiscale e una previsione, stimata tra i quattro e i cinquecentomila euro per l’eventuale continuazione dell’attività produttiva fino al prossimo luglio. A fronte di questa situazione la proprietà della Tct ha comunicato ai sindacati la cessazione delle attività produttive dell’azienda con l’avvio di una procedura di licenziamento collettivo ufficializzata giovedì 11 maggio. «Come sindacati abbiamo subito inoltrato una richiesta di incontro all’assessore allo sviluppo economico della Regione Umbria Michele Fioroni - spiegano Fim, Fiom e Fismic - che ha già provveduto alla convocazione delle parti martedì 16 maggio e inviato un aggiornamento al prefetto di Terni Giovanni Bruno. Abbiamo inoltre sollecitato nuovamente la direzione aziendale del Tubificio a convocare un tavolo già richiesto in data 3 maggio, richiesta a tutt’oggi inevasa. Come organizzazioni sindacali riteniamo l’avvio della procedura da parte della Tct un fatto grave e certifica 51 esuberi. Inevitabilmente questa situazione richiama tutte le parti ad assumersi le proprie responsabilità di fronte a un impatto sociale di questa rilevanza, che potrebbe generare ulteriori problemi nell’intera filiera, sia a livello di esuberi, che di produzioni sul territorio». I sindacati si aspettano, da subito, azioni concrete di responsabilità per la tutela dell’occupazione, a partire dagli impegni assunti a più riprese dalla dirigenza di Ast al tavolo prefettizio e al tavolo del Tubificio. Lo stato di agitazione proseguirà sabato con una presenza dei lavoratori alla partenza del Giro d’Italia, poi martedì con un presidio sotto gli uffici della Regione in concomitanza dell’incontro con l’assessore Fioroni.

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