Coldiretti Terni: «Rincari per tutta la filiera alimentare, c'è il rischio "scaffali vuoti"»

Coldiretti Terni: «Rincari per tutta la filiera alimentare, c'è il rischio "scaffali vuoti"»
di Monica di Lecce
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Venerdì 2 Settembre 2022, 08:32 - Ultimo aggiornamento: 08:35


Dal gas alla luce, passando per il vetro e il cartone. La filiera dell'agroalimentare rischia uno tsunami a causa dei rincari che stanno colpendo il settore su più fronti. Non è solo l'energia, infatti, a mettere in difficoltà il comporto ma una impennata generalizzata dei costi «Se continua così dice il presidente di Coldiretti Terni, Paolo Lanzi da qui a qualche mese potremmo avere una situazione di deflazione: a fronte di una richiesta costante dei consumatori, potrebbero non esserci più prodotti sugli scaffali. A Terni abbiamo aziende che non sono così grandi da riuscire ad ammortizzare l'impennata dei costi».

Se quindi il problema del caro bollette è generalizzato, per gli addetti del settore nel Ternano le difficoltà si fanno più stringenti. «A piegare il comparto ci sono sì i costi di energia a gas continua Lanzi ma da qualche mese a questa parte i rincari hanno interessato un po' tutto. Basti pensare che i concimi sono aumentati del 170% rispetto all'anno scorso, i mangimi del 90%, il gasolio del 130%». A questi si sommano i costi sostenuti per l'irrigazione. «Con una stagione così siccitosa prosegue il presidente provinciale di Coldiretti sono aumentati anche i costi dell'acqua da irrigazione. Si parla di rincari anche del 300% delle bollette per pompare l'acqua per irrigare i raccolti. Di questo passo molte aziende rischiano di andare fuori mercato e stanno lavorando in rimessa». Ma intorno all'agricoltura muove tutto il mondo dell'indotto che mai come in questo periodo è in sofferenza. «Gli agricoltori spesso non si limitano al lavoro dei campi ma, secondo la filosofia anche di Coldiretti prosegue Paolo Lanzi ma trasformano i loro prodotti cimentandosi nella ristorazione, negli agriturismi e/o nella vendita diretta, con tutta una serie di problematiche che stanno emergendo proprio in questo momento». Coldiretti denuncia «aumenti che riguardano l'intera filiera del cibo con costi indiretti che vanno dal vetro rincarato di oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno, al tetrapack con un incremento del 15%, dal +35% delle etichette al +45% per il cartone, dal +60% costi per i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al +70% per la plastica».

Il presidente Lanzi osserva, tra l'altro, che quello che si sta affacciando è il «periodo top per quanto riguarda la trasformazione dei prodotti, se si considerano in particolare l'olio e il vino. Ma con questo trend avverte si rischia che tra qualche mese non si troveranno più sugli scaffali». Coldiretti provinciale ricorda anche che già nei mesi scorsi c'è stato un ritocco sul prezzo finale dei prodotti ma che ora è in discussione la sopravvivenza stessa delle aziende. «Da qui a primavera dice Paolo Lanzi molte attività rischiano di fermarsi. Per questo occorrono provvedimenti urgenti per salvare i conti in rosso delle attività agricole e calmierare i costi, tutelando il sistema produttivo. Non possiamo aspettare i tempi della politica incalza il presidente occorre mettere un tetto ai prezzi e va fatto subito»
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