Santa Maria, Pronto soccorso in ginocchio
anche due giorni per i ricoveri
esauriti i barellini e le poltrone

Santa Maria, Pronto soccorso in ginocchio anche due giorni per i ricoveri esauriti i barellini e le poltrone
di Umberto Giangiuli
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Venerdì 20 Maggio 2022, 08:55

TERNI A circa un mese dal blitz al pronto soccorso dell’ospedale di Terni dell’assessore regionale alla sanità Luca Coletto e del direttore generale Massimo D’Angelo, la situazione non è cambiata di una virgola, anzi è notevolmente peggiorata. L’emergenza-urgenza si trova in ginocchio ed il personale che vi opera non sa dove mettersi le mani. A nulla è valso il lungo elenco delle cose  che non vanno riferito a Coletto. Così si continua ad assistere a giorni e giorni di “parcheggio” dei malati nelle stanze del pronto soccorso. I barellini e le poltrone sono tutte occupate e il pronto soccorso è diventato un sorta di reparto, quando, invece, dovrebbe essere il punto di prima valutazione. I familiari di chi si trova da giorni “parcheggiato” sono esasperati. Una situazione che vede l’emergenza in grande difficoltà. Poltrone e barellini assiepati l’uno accanto all’altro in una situazione di forte disagio, di lamenti, notizie che non arrivano in attesa di un posto letto in ospedale difficile da trovare. I più fortunati dopo giorni di attesa nelle sale del pronto soccorso trovano il posto letto anche se nel corridoio. 
Luigia (nome di fantasia) racconta l’odissea di sua sorella di 74 anni, con gravi patologie ed in stato di semi- incoscienza. «Per due giorni mia sorella, arrivata da una Rsa, è rimasta al pronto soccorso distesa su di un barellino con le piaghe da decubito che procuravano forte dolore. Due lunghi giorni.
Di lei non ho saputo niente fino all’annuncio di un posto letto in reparto». Il personale del pronto soccorso è disarmato. Non sa dove mettere le mani. In continuazione arrivano malati con diverse patologia tutti all’ospedale di Terni mentre il nosocomio di Narni è sotto utilizzato come pure quello di Amelia. I letti in reparto non sono sufficienti, così si ritorna (come sempre) ai letti nei corridoi, stipati in fila indiana come fosse un accampamento. Ieri ce n’erano 43 disseminati in tutto l’ospedale, questo quando era stato annunciato dai vertici aziendali che sarebbero stati riconvertiti per le degenze ordinarie alcuni reparti destinati al covid. «Si tratta anche di una questione di organizzazione interna dei vertici aziendali – fanno sapere i sindacati. Oltre che le responsabilità della Regione che non ha le giuste attenzioni per l’ospedale di Terni».
Il nuovo direttore generale che dovrà essere nominato alla fine del mese, per prima cosa dovrà conoscere le criticità del Santa Maria e capire cosa serve davvero per un suo miglioramento.

Dicevamo che al pronto soccorso il personale è ridotto all’osso ma continua con abnegazione a portare avanti il suo lavoro. «Ma la situazione potrebbe addirittura diventare catastrofica con il periodo delle ferie ormai alle porte», afferma un infermiere. Nel frattempo la lunga fila al pronto soccorso non si arresta. Arrivano nuovi malati chi trasportati dai famigliari, chi in ambulanza. Un’altra giornata di passione. E’ scontato che lì, all’emergenza, dovranno passare diverse ore o, addirittura, giorni.

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