Terni, il Cimo: «Santa Maria, l'alta specialità è necessaria»

Terni, il Cimo: «Santa Maria, l'alta specialità è necessaria»
di Vanna Ugolini
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Martedì 4 Agosto 2020, 16:55

Marco Coccetta, medico cirurgo, Segretario reginale Cimo. (Foto)

Anche questa giunta parla di riorganizzare la sanità in Umbria. Come segretario Cimo, qual è la sua posizione? Un'unica azienda ospedaliera o due?
«Io ho sostenuto e sostengo che la riorganizzazione del sistema sanitario regionale debba avere due punti di forza negli ospedali di Terni e di Perugia. Che siano due aziende ospedaliere e un'azienda e un istituto di ricerca, questo è un discorso che spetta agli amministratori, non ai tecnici. Da tecnico posso dire che questo sistema sanitario si su due ospedali di alta specialità. Perugia deve restare ma non può non restare Terni che fa un 30 per cento di extraregionalità sia per posizione geografica sia per vocazione dei professionisti che vi lavorano».
In ballo ci sono anche i destini degli ospedali più piccoli, come quelli di Narni e Amelia.
«Il cittadino non può pensare di avere l'ospedale sotto casa. Narni e Amelia devono restare aperti con una loro mission specifica: Narni può avere la vocazione della media e bassa specialità e dell'assistenza post acuzie, Amelia può rinforzare l'aspetto della riabilitazione, settore in cui, su tutto il regionale siamo carenti. Anzi, su questo versante c'è una mobilità passiva».
C'è chi sostiene che due ospedali di alta specialità sono uno spreco per l'Umbria.
«Lo spreco non è questo: sono stati appena pubblicati i Piani nazionali esiti da cui si evince come le attività di entrambi gli ospedali siano di punta e abbiano standard quali-quantitativi adeguati, medio alti. Chi non è su questi standard sono gli ospedali territoriali. Gli sprechi sono altri: pensi ai doppioni dei punti nascita, ad esempio».
Cosa ha insegnato anche all'Umbria l'esperienza della pandemia?
«Che anche la medicina sul territorio deve essere ben organizzata e integrata, altrimenti gli ospedali rischiano il sovraffollamento e di andare in difficoltà. All'inizio abbiamo dovuto affrontare la situazione senza avere i dispositivi di protezione adeguati: anche in questo caso alle mancanze ha fatto fronte la professionalità e lo spirito di abnegazione».
L'assessore alla Sanità Coletto ha aperto sulla possibilità di fare un nuovo ospedale a Terni.
«Ben venga un nuovo ospedale: da un punto di vista logistico sono cambiate anche le necessità di cura. Ma noi abbiamo bisogno di avere un progetto da oggi che ci traghetti al nuovo ospedale. Oltre alla riorganizzazione strutturale è più importante quella funzionale».
Quali sono i problemi più caldi al momento in ospedale?
«C'è una grossa mancanza di personale. I professionisti che vi lavorano lo fanno senza orario e senza limiti ma ci sono situazioni drammatiche. Abbiamo strutture di alta specilità che operano con pochissimo personale. Cardiochirurgia, ad esempio, ha solo quattro medici. Bisogna rifare i primari, che sono facente funzione da troppi anni e fare i concorsi per colmare la mancanza di personale a ogni livello, anche amministrativo, mancanza che è più marcata rispetto a Perugia. Anche la riorganizzazione della rete ospedaliera permetterebbe di recuperare del personale».

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