«Una sanità forte, coraggiosa e pubblica ha salvato mio marito»: il ringraziamento della dottoressa Maria Grazia Proietti al 118

Foto di archivio tratta dal periodico "La Pagina". La dr.ssa Maria Grazia Proietti con il suo staff di Geriatria e Lungodegenza dell'Azienda Ospedaliera di Terni
di Beatrice Martelli
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Venerdì 12 Giugno 2020, 13:55 - Ultimo aggiornamento: 13:59
TERNI         Non importa se siamo in fase 2, fase 3 o in periodi normali: coloro che sono stati definiti eroi durante le tappe più difficili della pandemia, medici, infermieri e personale sanitario faranno sempre del loro meglio. La storia di oggi è una storia a lieto fine, con dei protagonisti d’eccezione: in seguito ad un tempestivo (e decisivo) intervento del 118 la dottoressa Maria Grazia Proietti, che ha diretto le strutture di Geriatria e Lungodegenza dell’ospedale Santa Maria di Terni, ha voluto ringraziare con una lettera indirizzata al Commissario Straordinario Massimo De Fino, al Direttore sanitario Camillo Giammartino e alla responsabile del servizio 118 di Terni, Donatella Granati, chi ha fatto di tutto per aiutare il marito, il dottor Claudio Gradoli, responsabile del reparto di Pneumologia dell’ospedale, colpito da un infarto. «Voglio esprimere la mia gratitudine alla dottoressa e al personale tutto del 118 in servizio la mattina, alle ore 3.50, del giorno 6 giugno 2020 che sono intervenuti tempestivamente a Terni presso la nostra abitazione» inizia. «Rivolgo il mio più sentito ringraziamento per avere con competenza e garbo - in casa è presente un ragazzo autistico - diagnosticato immediatamente un infarto in corso ed eseguito subito tutte le procedure di soccorso ed assistenza previste. Ciò ha permesso al paziente di telefonarmi alle ore 5.50, trascorse solo due ore dall'evento, dopo aver eseguito, ovviamente, coronarografia e angioplastica e risolto il problema. Non conosco purtroppo i nomi di nessuna delle persone intervenute, né potrei riconoscerle, ma a loro va la mia gratitudine, quella di mio marito e dei nostri figli. Vorrei che poteste dare questa testimonianza di buona, anzi ottima sanità alla nostra città e regione certa che solo le buone pratiche potranno garantire una sanità forte, coraggiosa e pubblica» conclude. 
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