Sanità, opposizione: «Scelte sbagliate e non condivise»

L'ospedale di Perugia
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Mercoledì 15 Luglio 2020, 16:46 - Ultimo aggiornamento: 16:54
PERUGIA - La giunta regionale entra nella partita Sanità e l'opposizione va all'attacco. I consiglieri di minoranza denunciano assenza di confronto e chiedono un percorso di partecipazione e di elaborazione condivisa, un «cambio di passo», relativamente al piano di riforma del servizio sanitario regionale. Pd, M5S, Patto civico per l'Umbria e gruppo misto hanno presentato alcune proposte «per aprire una discussione sul nuovo piano sanitario che non può prescindere da tutti gli attori e da due punti: il rafforzamento del sistema sanitario pubblico e la valorizzazione della professionalità e della rete di medicina territoriale che abbiamo». Da scongiurare la soluzione di un'azienda unica, che sia ospedaliera o Asl. Più razionale, invece, per l'opposizione la soluzione con due aziende: una del nord e una del sud dell' Umbria «per una sanità territoriale che dà servizi
in maniera omogenea».
Il capogruppo del Pd Tommaso Bori chiede «un utilizzo condiviso e corretto dei fondi che arrivano da governo ed Europa per rafforzare la sanità pubblica. Per favorire il privato l'ideale è non far funzionare pubblico, ed è
quello che sta accadendo».
Thomas De Luca (M5S) ha successivamente denunciato che «si continua a lavorare sottobanco senza un percorso partecipato su un elemento essenziale che è quello della salute. Se non capiamo la lezione che ci ha dato l'emergenza pandemia e che dai territori non si può prescindere allora non c'è futuro. Ci sono ancora cittadini di serie A e di serie Z, nemmeno di serie B».
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