«Sanità, riaprire gli ospedali di Narni, Amelia, Orvieto»: i 5Stelle tornano all'attacco

Foto dal profilo Facebook dell'Azienda ospedaliera Santa Maria di Terni
di Beatrice Martelli
2 Minuti di Lettura
Lunedì 8 Giugno 2020, 10:53

TERNI    In fase tre, nella prospettiva dell’uscita dall’uragano dell’emergenza Covid-19 l’obiettivo è ripartire, anche negli ospedali. Il movimento 5 stella in Regione mette ancora una volta in luce la marginalizzazione dell’Umbria meridionale nelle politiche sanitarie regionali:  «Quello che è successo a Narni, Amelia, Spoleto e Orvieto infatti non è passato inosservato, mentre non si sa più nulla del progetto originario del nuovo ospedale di Narni-Amelia, che doveva essere edificato in località Cammartana. «L’assessore alla sanità Luca Coletto ha parlato della necessità di rivedere l'intero assetto delle strutture sanitarie», ha spiegato Thomas De Luca, consigliere regionale del Movimento, «ma a Perugia la realizzazione degli ospedali di Branca o Pantalla non è mai stata messa in antitesi con il Silvestrini. La dialettica è sempre tra il nuovo ospedale di Terni e quello di Narni-Amelia: chiediamo che venga fatta una programmazione». Ad esporre le proposte è stato invece Claudio Fiorelli, consigliere comunale di Terni: «Aggiornare l'organico a Terni dove ci sono reparti chiusi per mancanza di personale. Maggiore interazione tra azienda ospedaliera e Asl di appartenenza per sfruttare le peculiarità del territorio che resta attrattivo per nord del Lazio e Abruzzo, rivedere il network della sanità»; con una rinnovata attenzione per la fisioterapia, ha aggiunto, che è importante potenziare anche nella terapia domiciliare. Per Fiorelli occorre subito riaprire gli ospedali di Narni, Amelia, Orvieto ed il Pronto Soccorso di Spoleto: «Servono strutture nuove, o si rischia di rendere inutili molti investimenti» afferma, riferendosi anche all’ipotetico ospedale di Narni-Amelia.
Sulla situazione critica dei presidi nei territori sono intervenuti successivamente i consiglieri Gianfranco Chieruzzi, Romano Banella (Amelia) e Luca Tramini (Narni), che ha ricordato che «l'ospedale di Narni era un'eccellenza nelle nascite ed è stato chiuso per assenza di rianimazione pre-natale, nonostante altri ospedali con le stesse criticità siano rimasti aperti». Per Banella, infine, «uno dei più grandi paradossi dell'emergenza è stata la chiusura dei punti di primo soccorso. E' inaccettabile che l'assessore alla Sanità abbia ammesso che la richiesta di chiudere ad Amelia sia arrivata dal personale operante che non si sentiva di lavorare in condizioni di poca sicurezza». Secondo lui, «nessuno avrebbe negato la dotazione di maggiore personale durante l'emergenza, semplicemente non è stato chiesto».

© RIPRODUZIONE RISERVATA