San Silvestro: alcol e botti, task force
in ospedale. «Sarà una notte in trincea»

San Silvestro: alcol e botti, task force in ospedale. «Sarà una notte in trincea»
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Martedì 30 Dicembre 2014, 22:13
PERUGIA - ​Festeggiare solo con fuochi e botti legali, seguendo tutte le norme per il loro corretto impiego, e fare attenzione all'uso di alcol: è l'appello che lanciano polizia di Stato e Azienda ospedaliera di Perugia che per il Capodanno hanno messo a punto un piano di prevenzione. Iniziativa attuata per il quinto anno consecutivo.

I dirigenti della questura di Perugia e i responsabili del dipartimento di Urgenza-emergenza e di ortopedia e a Traumatologia del Santa Maria della Misericordia hanno presentato oggi il progetto che si propone di informare i cittadini sulle conseguenze, a volte anche tragiche, per chi utilizza fuochi d'artificio illegali e per chi utilizza male quelli legali. «Vanno utilizzati solo materiali legali da prendere nei rivenditori autorizzati, osservando tutte le norme del corretto uso», hanno sottolineato gli agenti Marta Fogliani e Roberto Rughetti intervenuti alla conferenza che si è svolta nell'atrio principale dell'ospedale di Perugia. Confermando inoltre che il periodo di massima allerta va dai primi di dicembre alla Befana.



Ma la guardia rimane alta anche sull'abuso di alcol, soprattutto da parte dei giovani. «Fenomeno in forte e preoccupante aumento» ha affermato il responsabile del 118 e del pronto soccorso Mario Capruzzi. Infatti, mentre per le lesioni da fuochi artificiali il trend registra minori casi («c'è un calo nell'utilizzo - ha detto Rughetti - anche perchè i prodotti più pericolosi possono arrivare a costare anche 100 euro») per l'abuso di alcol il problema rimane perchè la tendenza non sembra diminuire ma aumentare. Per Capruzzi anche se le azioni di prevenzione e di sensibilizzazione «hanno portato i propri effetti», quella di Capodanno «è comunque sempre una notte in trincea». «Facciamo in modo che la festa rimanga una festa» è stato l'invito fatto dal direttore generale dell'Azienda ospedaliera Walter Orlandi. Il quale ha poi ricordato che «i servizi per Capodanno sono stati potenziati con l'ospedale che è organizzato per far fronte a qualsiasi emergenza o urgenza».



«Lo scorso anno - ha poi osservato il responsabile della clinica ortopedica Auro Caraffa - è stata registrata una confortante diminuzione a Perugia di feriti gravi a causa di lesioni importanti da botti, però in queste situazioni il pericolo e il rischio di gravi danni è appena dietro l'angolo». Il prof. Caraffa ha inoltre ricordato che i rischi sono anche per il giorno successivo raccogliendo a terra materiali inesplosi. «In questo caso - ha evidenziato - sono soprattutto i bambini a rischiare e per questo vanno avvertiti i nostri figli di questo pericolo e bisogna dare loro precise norme di comportamento». In occasione dei festeggiamenti della notte di S. Silvestro dello scorso anno sono stati solo tre i casi, ma con piccoli infortuni e ustioni lievissime. In totale sono stati 100 invece gli interventi fatti dal 118 in ambito regionale e di questi, 80 relativi all'abuso di alcol.

Sempre in merito a questa problematica il pronto soccorso ha registrato dati di accesso significativi, con 40 intossicazioni alcoliche. In relazione all'abuso di alcol (i dati evidenziano in maggioranza giovani sotto i 24 anni), Capruzzi ha inoltre rimarcato che «il problema è ormai spalmato in tutti i giorni dell'anno e non più solo nelle ore notturne».



Mentre in precedenza di questi casi otto su dieci erano riferibili ai maschi ora la situazione è cambiata attestandosi ad un rapporto di sei su dieci, con aumento quindi di casi femminili. Come accessi annui per alcolismo acuto al pronto soccorso a Perugia siamo a quota 500, mentre sono 300 le chiamate in un anno a livello regionale al 118. Il 2014, rispetto al 2013, vede infine un lieve incremento del 10 per cento per gli accessi. «Un dato - ha concluso Capruzzi - che non riguarda solo Perugia e l'Umbria ma in linea con la media nazionale ed anzi, per fortuna, con qualche punto percentuale in meno».
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