Giovanni Arvedi, presidente di Ast, sceglie San Gemini: il "borgo bello d'Italia" diventa il suo quartier generale

Giovanni Arvedi, presidente di Ast, sceglie San Gemini: il "borgo bello d'Italia" diventa il suo quartier generale
di Aurora Provantini
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Giovedì 21 Aprile 2022, 11:50 - Ultimo aggiornamento: 12:29

TERNI- Scelta anche da Giovanni Arvedi, San Gemini si prepara a “svelare” i capolavori inediti di Canova. «Presto organizzeremo una mostra con gli scritti e le opere custodite nel palazzo che sovrasta la piazza centrale, di cui Antonio Canova era proprietario». Così presenta l’antico borgo medievale il sindaco Luciano Clementella: «Meta privilegiata di artisti, turisti e imprenditori. Scelta persino dal “Cavaliere d’acciaio” per soggiornare quando arriva in Umbria a guidare la più grande fabbrica d’Italia». Arvedi a San Gemini? «Certo, al Grand Hotel, appena ristrutturato», conferma Clementella. Che proprio ieri mattina, con il mercato settimanale in corso, esce dal Palazzo Comunale, attraversa piazza San Francesco e guarda in alto, verso Palazzo Canova, residenza estiva del celebre scultore veneto, attualmente di proprietà della famiglia Medici. «Presto aprirà le porte a visite guidate» - annuncia.
Assolata, pulita, ordinata, la piazza principale, fulcro del paese, collega la parte più moderna rinascimentale al nucleo più antico. «Le chiese, i palazzi, le torri: non manca niente a San Gemini. Neanche il verde. Tutto è concentrato in un raggio di poco più di cinquecento metri. Dove insistono tre bed & breackfast, una residenza d’epoca, un albergo cinquestelle, un quattrostelle (selezionato da Arvedi, ndr). E poi ristoranti, botteghe alimentari, bar e poco più».
Letteralmente presi d’assalto nel ponte di Pasqua». «Ma anche negli altri periodi dell’anno – chiarisce Clementella - e soprattutto in estate, quando arrivano gli studenti delle università di tutto il mondo per partecipare ai corsi di restauro promossi dall’Associazione valorizzazione del patrimonio storico e artistico, si popolano».
Da Palazzo Comunale fino alla Rocca, in salita, si scorge la piazza di Palazzo Vecchio, che doveva essere il cuore amministrativo della San Gemini medievale, la Torre Esperia, la chiesa di Santa Maria degli Incertis. Tra un monumento architettonico e l’altro, l’invito a prenotare un soggiorno, perché dalla Porta di ingresso è un susseguirsi di strutture ricettive. Nella prima, il Grand Hotel San Gemini, è in corso la mostra “Dal tempo, l’eterno. Viaggio tra l’uomo e il sublime in Giovanni Gasparro” tesa a valorizzare l’ultimo caravaggesco (Gasparro) come lo ha definito Vittorio Sgarbi, ma anche a promuovere Palazzo Santacroce. «Non è solo una struttura ricettiva – segnala il sindaco – ma anche luogo aperto alla cultura. Che infatti ha offerto al Cavalier Arvedi l’opportunità di visionare il dittico dedicato a San Valentino, Il Miracolo e Il Martirio, esposto prima in basilica a Terni in occasione dei festeggiamenti valentiniani e poi a San Gemini».
Ma anche l’abbazia benedettina di San Nicolò, attrae, con il giardino annesso. Per questo Clementella ha voluto installare una targa in centro. Che certifica: “San Gemini è uno dei borghi più belli d’Italia”.

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