Da sei giorni dormiva sotto una pensilina
salvata dai vigili urbani e ospitata dal Comune

Da sei giorni dormiva sotto una pensilina salvata dai vigili urbani e ospitata dal Comune
di Corso Viola di Campalto
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Domenica 3 Maggio 2020, 18:29
TERNIDa sei giorni e, soprattutto da sei notti, dormiva su un una panchina sotto la pensilina della fermata dell’autobus a Collestatte. Con lei un trolley e una busta piena di vestiti sporchi. 38 anni, nigeriana, non parla una parola di italiano ed è stata soccorsa da una pattuglia dei vigili urbani che ha avuto la segnalazione dia una passante. Non è stato semplice farsi raccontare la sua storia e come si fosse ritrovata a dormire all’aperto per così tanti giorni. Un abitante ha raccontato di averla vista camminare spesso in zona, ma non pensava che si trovasse in quelle condizioni estreme.
Il Comune ha attivato tutte le procedure previste in casi simili, alla donna straniera è stata affiancata una mediatrice nigeriana della Caritas che piano piano è riuscita a farsi raccontare quanto le era accaduto.
Prima di arrivare a Terni è stata a Vienna dove ha prestato servizio come cameriera.
Poi la decisione di trasferirsi in Umbria per andare a trovare un suo connazionale con il quale era legato sentimentalmente, ma dopo svariati litigi, paer solo verbali, si è allontanata dall’abitazione di Borgo Bovio volontariamente e ha vagato per giorni trovando riparo e dormendo sotto la pensilina per giorni. Purtroppo nessuno si è accorto delle sue condizioni. Solo nei giorni scorsi è arrivata la telefonata di un’automobilista che ha avvertito i vigili urbani.
Sembra avere problemi psichici e sempre i servizi sociali stanno cercando di mettersi in contatto con l’ambasciata nigeriana per rimpatriarla dopo l’emergenza Cortonavirus.
Nel frattempo, vista l’emergenza sanitaria in corso, è stata ospitata in uno degli alloggi messi a disposizione dal Comune per le persone senza fissa dimora.
Le abitazioni sono state individuate dall’Ater in via XX Settembre e in via della Fiera. Sono state dotate di letti e suppellettili, per renderle il più dignitose possibile, ma non è possibile cucinare. Proprio in via della Fiera è stata ospitata la donna che è seguita, come le altre persone, dagli operatori dell’Actl: «Non è stato un intervento semplice - racconta Mauro Nannini,  il dirigente dell’Actl che segue il servizio insieme all’operatore Marco Laurenti - perché la donna non parla italiano ed era in evidente stato confusionale, ma ora ha capito la situazione e si trova nell’alloggio dove le portiamo tutti i giorni da mangiare perché è impossibilitata a raggiungere la mensa della Caritas e la seguiamo in tutti i suoi bisogni, finita l’emergenza potrebbe far ritorno in Nigeria».
E’ stata sottoposta a tutti i controlli sanitari che hanno escluso che sia stata contagiata dal Coronavirus. Nei prossimi giorni saranno invece sottoposti al tampone anche gli altri quattro ospiti del Comune, tutti senza fissa dimora, che potranno rimanere negli alloggi di via XX Settembre almeno fino al primo luglio.
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