Rubati tre chilometri
di binari della ex Fcu

Rubati tre chilometri di binari della ex Fcu
di Walter Rondoni
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Sabato 5 Gennaio 2019, 18:19
PERUGIA - Del feuilleton ha le incredibili sorprese e l’intreccio complesso. Come romanzone d’appendice sarebbe anche avvincente se non pregiudicasse il ritorno alla normalità dell’ex Fcu. Della telenovela non mancano i cattivi che nei mesi scorsi hanno fatto sparire 250 tonnellate di materiale ferroso, come quantificato nella denuncia ai carabinieri. La notizia è trapelata adesso, preceduta da insistiti rumors perugini.

Traducendo, si sono volatilizzate rotaie, piastre e bulloni, accatastati alla stazione di Città di Castello. All’epoca era in corso l’ammodernamento fino a Ponte San Giovanni e lungo la linea c’erano depositi di scarti da smaltire a cura di una ditta di Castel Vomano, vicino Teramo. L’ammanco è emerso dalle verifiche, effettuate a distanza di una decina di giorni l’una dall’altra per procedere allo smantellamento del piazzale. E lo dimostrano le foto che un dipendente di Umbria Mobilità ha allegato all’esposto raccolto da un sottufficiale dell’Arma. «È evidente una sottrazione di detto materiale da parte di ignoti quantificabile in circa 250 tonnellate, ovvero 50mila euro circa». Facendo un rapido conto, si sono volatilizzati tre chilometri di binario più accessori. Come, resta un mistero. Nelle vicinanze dello scalo tifernate nessuno si sarebbe accorto di movimenti sospetti, svincolabili dal normale orario del cantiere, a settembre ancora aperto. Ipotizzabile, dunque, l’azione di uno o più dipendenti infedeli che avrebbero distratto i manufatti destinati al recupero, movimentandoli con le gru a disposizione.

Giallo fitto, come quello che ha per protagonisti Velio Del Bolgia e Mauro Fagioli. Il primo, direttore regionale di BusItalia, a ridosso delle feste ha firmato una lettera dal contenuto inequivocabile: «Le attività prestate dall’ingegnere Mauro Fagioli relative alla direzione di esercizio dell’infrastruttura ferroviaria di competenza di Umbria Tpl e Mobilità spa, nonché gli incarichi di supporto tecnico e di Rup dallo stesso assunti per gli interventi attinenti alle opere relative alla suddetta infrastruttura ferroviaria, cesseranno definitivamente il 31.12.18 con l’estinzione del relativo contratto». Ma ad oggi Fagioli è rimasto in sella, avendo trovato, evidentemente, un punto di convergenza con chi ne aveva annunciato il fine impegno. Tanto è bastato a rafforzare le voci sull’ennesimo slittamento del passaggio degli impianti a Rfi, la cui firma non compare in calce al verbale d’accordo per il perfezionamento dell’operazione, stilato a dicembre da sindacati, Umbria Mobilità, new-co Ferro srl.

Vorrà dire qualcosa? Nel frattempo, del treno si parlerà sabato prossimo alle 16 a Perugia, alla Sala dei Notari per conoscere e comprendere il presente ed il futuro del vettore su ferro in Umbria, nonché il rapporto che lo lega al territorio. Emblematico l’input alla discussione: «Ex Fcu, “super regionali”, pendolarismo ed alta velocità». Presenti politici, addetti ai lavori, associazioni come Il Mosaico, impegnata a rompere l’isolamento dell’Altotevere nel trasporto pubblico.
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