Rubano il bancomat a una ternana in vacanza e prelevano: «Ma in borsa non c'era il codice pin»

Rubano il bancomat a una ternana in vacanza e prelevano: «Ma in borsa non c'era il codice pin»
di Nicoletta Gigli
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Martedì 17 Gennaio 2023, 08:13 - Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio, 17:36

Derubata in vacanza, i ladri riescono a prelevare dalla carta anche se non c'è alcuna indicazione del Pin nella borsa.
Una vacanza iniziata male per una turista ternana che, appena messo piede in Francia, ha subìto il furto del suo portafogli mentre era in metro. La turista si è subito resa conto del conto del furto perchè ha notato la borsa aperta ma non ha fatto in tempo a bloccare la carta di credito che già stavano arrivando le segnalazioni dei prelievi da parte della banca.

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Il racconto della derubata

Un giallo, perchè - assicura la derubata - nè nella borsa nè nel portafoglio non c'era traccia del pin: la vittima del furto, consapevole delle accortezze che sono necessarie per la protezione dei codici pin, non ha mai lasciato appunti nel portafogli legati ai numeri necessari per l'accesso alla sua banca. La certezza è che la signora ternana si è ritrovata all'improvviso con 500 euro in meno sul conto corrente, cifra sottratta con tre prelievi fatti nel giro di pochi minuti. E che è stata costretta a presentare una denuncia per tentare di far luce su un episodio di difficile lettura. Quando ha subito il furto la donna era arrivata da poco nella città francese, dove si sarebbe fermata per qualche giorno di vacanza. Ha fatto qualche acquisto in un bar, pagando col bancomat la consumazione, ma non ha mai usato sportelli di prelievo bancario: è soprattutto facendo prelievi bancari in Atm che sono stati manipolati dai ladri che possono avvenire clonazioni del bancomati.

«I codici pin non erano nel mio portafogli - ribadisce la donna - e non riesco a capire come sia stato possibile che qualcuno sia riuscito a prelevare i contanti col mio bancomat senza che io abbia mai usato gli sportelli Atm in quella città. Forse qualcuno mi ha seguito nel momento in cui ho pagato al bar per spiare il numero del pin. E' l'unica cosa plausibile». Anche se spesso i veri professionisti utilizzano proprio questo metodo che pare infallibile. Si mettono dietro alla vittima prescelta che sta pagando col pos e digitando il pin, la seguono fuori dal locale e poi, nel momento opportuno, si impossessano del bancomat che utilizzano per fare i prelievi di contanti. Accanto alla denuncia sono partiti anche gli accertamenti da parte dell'istituto di credito dove la vittima ha il conto corrente, necessari anche per valutare se ci sono le condizioni per il rimborso del maltolto. Tanti interrogativi, comunque, restano.
 

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