Ristorante didattico: ecco come gli studenti del Casagrande apprendono il mestiere

Ristorante didattico: ecco come gli studenti del Casagrande apprendono il mestiere
di Monica Di Lecce
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Venerdì 28 Ottobre 2022, 14:25

TERNI Piccoli ristoratori crescono. E lo fanno gestendo bar e ristorante veri. Per gli studenti dell’istituto Casagrande non si tratta del consueto stage o del più classico dei progetti di alternanza scuola-lavoro, ma di un progetto ben più articolato che nasce all’interno della scuola e si muove sotto la supervisione della scuola stessa. Il “business” che ne scaturisce va ad autofinanziare il progetto stesso e ad alimentare un fondo di solidarietà a favore degli studenti più svantaggiati.

«Da qualche anno – spiega Angelo Boccia, docente responsabile dei laboratori di enogastronomia – abbiamo attivato il bar e il ristorante didattico all’interno dei quali gli studenti fanno esperienza di cucina, sala e accoglienza». Si tratta di esperienze vere allestite nei locali di via Sabotino: entrambe le attività sono aperte dal lunedì al venerdì, il bar dalle 9 alle 11.30, il ristorante è attivo dalle 12,30 alle 14,30 e negli eventi ad hoc. «Sono aperti al personale della scuola, ai genitori e alle associazioni che collaborano con noi – spiega ancora Angelo Boccia – Per gli studenti si tratta di attività concrete attraverso le quali, sotto la supervisione dei docenti, anticipano quella che sarà l'esperienza nel mondo del lavoro». Un banco di prova che, come tiene a sottolineare Boccia, «non fa concorrenza ai ristoratori locali» ma è un valore aggiunto alla formazione dei ragazzi che così toccano subito con mano il funzionamento del mondo della ristorazione e le sue criticità.

Il progetto, che interessa le 3°, 4° e 5° classi, coinvolge complessivamente circa 400 ragazzi. «Con il ricavato delle due attività – aggiunge il docente – si acquistano nuove attrezzature, i materiali necessari, si sostengono le spese vive e, con quello che resta, si alimenta un fondo di solidarietà per aiutare i ragazzi, che non possono permetterselo, ad acquistare le divise o i libri».

Insomma una sorta di alternanza scuola-lavoro, all’interno della scuola stessa, che Angelo Boccia definisce “esperienza protetta” in un momento in cui è tornato d’attualità a livello nazionale il tema della sicurezza dei ragazzi in questo tipo di attività. «Gli studenti – spiega ancora il responsabile dei laboratori di enogastronomia – sotto il profilo teorico svolgono 12 ore di corsi sulla sicurezza, sotto il profilo pratico vengono educati all’utilizzo di certe apparecchiature e vengono supervisionati». Estendendo il discorso alle esperienze nelle aziende, Boccia spiega che «quando queste offrono degli stage, noi siamo molto attenti nella scelta. Vogliamo che rispettino certi standard e certi protocolli di sicurezza, che sposino il nostro progetto e che seguono i ragazzi che vanno da loro». Il settore della ristorazione, che è molto gettonato, è anche quello in cui si fa più fatica a trovare personale. «Si fa fatica a trovare manovalanza a basso costo – puntualizza Boccia – il personale, invece, va pagato il giusto e con le giuste tutele. C’è gente che vuole investire nella ristorazione e cerca giovani ma poi non li forma, non li segue e li paga poco». Intanto il nuovo anno scolastico è partito e con esso è ripresa anche l’attività del bar didattico. Per il ristorante didattico invece la partenze è fissata per il prossimo 3 novembre.

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