Via libera al “delivery”
i sindaci aprono le Ztl

Via libera al “delivery” i sindaci aprono le Ztl
di Aurora Provantini
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Giovedì 29 Ottobre 2020, 07:49

Aprono le Ztl dei comuni di Terni, Narni e Amelia, a tutti i ristoratori, ai pasticceri, ai baristi e ai pizzaioli che si sono organizzati per portare i pasti nelle case dei propri clienti. «In considerazione delle nuove restrizioni decise dal Governo, che vanno a colpire le attività imprenditoriali della ristorazione, riteniamo necessario intervenire facilitando i servizi attivati per traghettare questo periodo particolarmente difficile». Il sindaco di Narni Francesco De Rebotti, accoglie la proposta di Confcommercio Terni di lasciar entrare nel centro storico tutti coloro che saranno costretti a puntare sul delivery, pur di sopravvivere. Non ci pensa due volte. Legge la lettera, corre a casa per mettersi in isolamento fiduciario dal momento che insieme alla richiesta di Confcommercio riceve la notizia della positività al Covid-19 del suo assessore allo sviluppo economico, e replica: «come già avvenuto a marzo e aprile, apriremo la Ztl per agevolare i titolari dei pubblici esercizi costretti a chiudere alle 18». 
La proposta di Confcommercio Terni raggiunge anche gli altri comuni della provincia, tranne quello di Orvieto, dove il problema non si pone dal momento che la Ztl è attiva solo nei giorni festivi. A Terni se ne discute in giunta il giorno stesso: tutti d’accordo «a fare di tutto per sostenere un settore in sofferenza». E’ una questione di ore: «il tempo di mettere a punto una procedura straordinaria per consentire l’accesso dei veicoli impegnati nelle consegne a domicilio per bar e ristoranti». L’assessore alla mobilità Leonardo Bordoni e l’assessore al commercio Stefano Fatale annunciano che “a breve sarà reso noto il procedimento per la richiesta dei permessi speciali da parte dei titolari degli esercizi commerciali interessati”. «Faremo il nostro meglio – dicono Bordoni e Fatale – per cercare di alleviare i disagi dei titolari dei pubblici esercizi».

L’apertura della Ztl è solo un piccolo aiuto alla categoria, che ieri ha manifestato in piazza IV Novembre a Perugia. L’iniziativa organizzata da Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) Confcommercio, prevedeva la presenza di un numero limitato di ristoratori, di chef, di pasticceri e di pizzaioli. «Siamo il motore di questa comunità, vogliamo lavorare». Avevano apparecchiato a terra, mettendo in scena un flash mob. Insieme, nella stessa piazza, per combattere la stessa battaglia, c’era Mirko Zitti, vice presidente di Fipe Umbria e titolare di un pub nel centro di Terni, costretto a stare chiuso (procederà solo con l’asporto) dal momento che i locali come il suo lavorano la sera. Accanto: Federico Bianchini, in rappresentanza di pizzerie (è il titolare del Cicalino) e di bar (proprietario anche del Cornetto della Notte e del MyBar). «Non sarà il delivery a salvarci. L’ultimo giro di vite del Governo potrebbe rappresentare la mazzata finale per molti di noi. Ho sei dipendenti in pizzeria e altrettanti nei due bar – spiega Federico - che dovranno restare a casa. Non capiamo come possa un locale essere sicuro per pranzo e diventare pericoloso per cena». «Crediamo che i ristori promessi da Conte - commenta Zitti- non saranno sufficienti. Si stima che gli introiti persi nella ristorazione si aggirino attorno ai 24 miliardi di euro, mentre il Governo ne mette a disposizione due e mezzo. Ci si domanda a chi arriveranno quei soldi e quando, soprattutto che ne sarà dell’indotto».

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