Terni, il tribunale riparte con volontari e termoscanner. La presidente Ianniello: «Massima attenzione»

Terni, il tribunale riparte con volontari e termoscanner. La presidente Ianniello: «Massima attenzione»
di Nicoletta Gigli
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Martedì 12 Maggio 2020, 12:49 - Ultimo aggiornamento: 13:11
TERNI «Mai come ora siamo tutti chiamati al rispetto delle regole. L'esigenza di giustizia è sacrosanta ma in questo momento di emergenza sanitaria siamo costretti a chiedere la collaborazione delle persone». L'appello della presidente del tribunale, Rosanna Ianniello, arriva nel giorno della ripresa delle attività del palazzo di giustizia. Nell'edificio di corso del Popolo, riorganizzato con ingressi regolamentati possibili solo indossando le mascherine e con la presenza dei volontari del Cisom impegnati a misurare la temperatura corporea col termo scanner, oggi riparte l'attività con due parole d'ordine: la sicurezza sanitaria e regole precise, messe a punto dalla presidente e condivise con l'ordine degli avvocati, per la ripresa dell'attività giudiziaria. Per i processi civili Rosanna Ianniello ha previsto misure che consentono il quasi totale azzeramento delle udienze che si tengono in tribunale, per le quali «resta ferma la necessità di rispettare le indicazioni dettate dalle autorità sanitarie». Il che vuole dire favorire al massimo udienze da remoto e fascicoli telematici. «In questo momento è fondamentale limitare la presenza in aula - aggiunge la presidente, Ianniello - ma per il penale, che tocca direttamente la persona, non è possibile annullare le esigenze di giustizia».

Per i ricorsi legati agli abusi familiari c'è «massima attenzione alla possibilità di adozione di provvedimenti senza che sia sentita anche l'altra parte, per evitare che la notifica del ricorso e la fissazione dell'udienza possano generare reazioni ulteriori alla vittima della violenza». In questo caso sarà il giudice a decidere di volta in volta in la modalità ritenuta più idonea al caso concreto. «Per i processi con istruttoria esaurita o quasi non ha senso un rinvio e pure i processi senza testimoni vanno celebrati» precisa Rosanna Ianniello. La certezza è che la fase 2 che inizia oggi, se non ci saranno nuovi provvedimenti derivanti dall'emergenza sanitaria, va avanti fino al 31 luglio.

Per il settore penale dibattimentale continueranno ad essere trattate da remoto le convalide di arresto e fermo, le direttissime, i processi collegiali a carico di imputati detenuti quando sia possibile. Pubblica udienza per i processi a carico di imputati soggetti a misura cautelare, personale e reale, i processi a trattazione prioritaria, con particolare attenzione ai processi che rientrano nel contesto della violenza di genere, i processi ultra-triennali, di implicita urgenza e quelli nei quali occorre assicurare con urgenza la formazione della prova. Tutte le udienze con comparizione di un rilevante numero di persone sono rimandate a dopo il 31 luglio. Quando si va in aula l'ingresso è per fasce orarie delimitate per evitare sovraffollamenti, garantendo il distanziamento fisico e assicurando l'adeguata pulizia di locali, arredi e strumenti di lavoro. L'altra certezza è che l'emergenza covid-19 ha fatto saltare centinaia di udienze nel momento in cui i processi pendenti più delicati erano stati chiusi e a palazzo di giustizia si puntava ad azzerare gli arretrati. «Questa situazione inciderà moltissimo - conferma la presidente - e ci vorrà un anno per recuperare l'arretrato accumulato. In questo momento però a preoccupare è la salute di tutti. E' un pensiero che toglie il sonno».
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