Perugia, i rifiuti diventano una bomba per i conti della giunta Romizi

Perugia, i rifiuti diventano una bomba per i conti della giunta Romizi
di Luca Benedetti
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Venerdì 3 Luglio 2020, 19:26
PERUGIA - Le bollette dei rifiuti rischiano di terremotare i conti del Comune. Ecco perché il sindaco Andrea Romizi ha precettato assessori e consiglieri comunali di maggioranza fino alla vigilia di Ferragosto. Tutti a lavorare sui conti del Comune per cercare di approvare il bilancio al massimo il 12 agosto. Non il 30 settembre come possibile, data buona ma che paralizzerebbe la città. Basti pensare al piano strade (c’è da risolvere la pesante situazione di Montevile) e al bando per la gestione del Turreno che senza bilancio non vanno da alcuna parte.
I rifiuti sono un problema da più di una angolatura. Il nuovo metodo Arera per la composizione delle bollette ha indicato che a Perugia i costi da riconoscere al gestore dovrebbero essere più alti del 6%. Con una proiezione di ricaduta sulle bollette, secondo quando emerso dalla discussione in giunta dell’altro pomeriggio guidata dall’assessore al Bilancio Cristina Bertinelli, del 10-15%. Romizi non ha alcuna intenzione di mettere le mani nelle tasche dei perugini. E sta cercando di limitare i danni il più possibile. Ecco che il bilancio ha bisogno di risparmiare 2,3 milioni. Ma non è facile. Anche perché, ed ecco l’altro aspetto dell’operazione rifiuti, il Comune deve venire incontro alle famiglie bisognose per le tradizionali agevolazioni (partita da 450mila euro). Eppoi c’è da ammortizzare l’effetto lockdown per le imprese che sono rimaste chiuse durante il picco della pandemia. Un’altra partita di sgravi, secondo le indicazioni Arera, che dovrebbe superare il milione di euro. Con una incidenza sulla carte fissa delle bollette di circa il sei per cento di sgravi. Logico che unendo queste necessità al fatto che l’incasso della prima rata della Tari non è andata oltre i due terzi, che il peso dell’operazione rifiuti sul bilancio è tostissimo. Potrebbe dare una mano a tenere botta il dividendo ipotizzato da Gesenu per un bilancio in attivo della Spa.
Così, visto che il Comune deve intervenire con risorse proprie, in giunta è iniziata la partita dei tagli. Ed è finita nel mirino la Cultura dell’assessore Leonardo Varasano. Sforbicia qua, tagli di là, pare che Varasano non abbia reagito bene alla prima puntata del puzzle bilancio. Il fatto che molte manifestazioni salteranno o sono saltate, dà una mano. ma non basta. Perché a Varasano, racconta radio palazzo, piacerebbe reinvestire quelle risorse per dare una spinta alla città, e non solo inseguire altri tagli. Che riguardano, per esempio, Perugia 1416che scenderebbe da 90 a 35 mila euro di contributo. E nel mirino ci sono anche le associazioni. Qualcosina andrebbe tagliato a Uj (la parte in servizi) e con il catenaccio anche di Romizi sul Teatro Stabile. Ma la partita sarà più calda dello scudetto che si assegna a luglio
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