Rifiuti, rischio stangatina sulle bollette

Rifiuti, rischio stangatina sulle bollette
di Luca Benedetti
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Sabato 13 Giugno 2020, 17:24
PERUGIA - Pronti via, per i rifiuti si fanno i conti. Con la partita del nuovo piano d’ambito sull’uscio, ecco che si guarda dentro ai piani economici e finanziari, i terribili Pef, che faranno nascere le nuove tariffe. Avete presente i conguagli che devono arrivare a fine anno perché le tariffe con il nuovo metodo Arera ancora non ci sono? Bene, proprio quei lì.
L’Auri ha lavorato sodo e, da quanto filtra, due sub ambiti su 4 hanno già i numeri per fare le carte. Sono quello del Perugino e dell’Altotevere-Eugubino. Le simulazioni raccontano che, in termini di area, il possibile incremento delle bollette per il Perugino sarebbe compreso tra l’1,2% e il 4,5%. Più stretta la forchetta (cifra più alta al ribasso) per l’Altotevere. La partita è ancora da giocare. Perché se si rifanno i conti per il 2018 e il 2019 oltre che quelli per il 2020, il governo ancora tiene in bilico la decisione finale sulla tranche da conteggiare: se intera o no. Tenendo conto che la forchetta di conguaglio può andare dall’1,2% a un massimo del 6,8%. Il nuovo metodo tiene conto dei costi efficienti e ci sarebbe per l’Auri anche la possibilità di rimodulare al ribasso con la partita dei Pef Comune per Comune.
Se sulle bollette c’è una po’ meno di nebbia, iniziano a chiarirsi alcuni scenari. Primo tra tutti quello delle nomine. L’assemblea dei soci della Tsa (Trasimeno servizi ambientali), ha confermato, evidentemente per il buon lavoro fatto, il cda uscente. Altri tre anni per la presidenza di Alessia Dorillo che avrà al fianco Federico Brillo e Massimo Alunni Proietti per la parte pubblica(Comuni del Trasimeno e Corciano) e Alessio Lutazi e Federica Ciarletti nominati da Gesenu. Torna dopo sei anni la figura del consigliere delegato, carica che spetta al socio privato. Sarà Lutazi ma con deleghe da dividere con la presidente Dorillo. La Tsa, dopo due anni neri legati all’inchiesta spazzatura d’oro connection, torna a fare utili. Il bilancio 2019 si è chiuso con 700mila euro di attivo. Una bella boccata d’ossigeno per chi ha in mano la discarica che serve Perugia. A proposito di discarica. A Borgogiglione stanno terminando i lavori dell’argine per la tenuta dinamica in caso di terremoto. E sulle discariche il futuro disegnato dagli ultimi studi Auri è pesante: fine vita tra il 2022 e il 2025 per poco meno di un milione di tonnellate da smaltire. Tant’è che torna a soffiare il vento dell’ipotesi di ampliamento di Borgogiglione che al Comune di Magione non piace.
Sul fronte impianti quello di selezione di Ponte Rio resterà chiuso per lavori fino al 10 settembre. Sovvallo in altri impianti umbri e multimateriale da riciclare nella Marche. Non verrebbero ipotizzati aumenti dei costi per il gestore.
Per il Css che verrà, gli uffici regionali, hanno spiegato alle due cementerie eugubine che hanno fatto richiesta di bruciare il combustibile prodotto dai rifiuti che è necessaria la verifica di assoggettabilità alla procedura di valutazione di impatto ambientale. Quello che chiedevano Wwf e Comitati.
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