Rifiuti, cambia tutto. Così le nuove bollette: Perugia+4%, rebus Terni

Rifiuti, cambia tutto. Così le nuove bollette: Perugia+4%, rebus Terni
di Luca Benedetti
3 Minuti di Lettura
Giovedì 10 Settembre 2020, 09:45
PERUGIA- Sui rifiuti si cambia, ma l’Umbria non smentisce la sua vocazione campanilistica. Così il rinvio di un mese dell’approvazione dei piani economici e finanziari dei Comuni del Ternano (Sub Ambito 4), spiega come l’eredità del passato e delle diverse velocità, sia dura a morire. Anche in presenza del nuovo assetto tariffario voluto da Arera sul fronte dei costi effettivi, analisi di efficienza che si riverbera nelle bollette. Con un obiettivo: riportare in equilibrio entro il 2022 quello che oggi è squilibrato in favore degli aumenti.
Ieri mattina assemblea Auri a Foligno, nelle prestigiose sale di palazzo Trinci. Non succede di tutto, ma molto. I sub ambiti 1, 2 e 3 (c’è il no di Spello, Trevi e Montefalco) approvano i Pef, per Terni e dintorni si rinvia. Anche se ci sono già i numeri dei costi e dei possibili ritocchi.
Perugia era il caso più spinoso perché oltre alla stangatina il passo di ieri era decisivo per l’approvazione di un bilancio che gira tutto intorno alle bollette delle Tari. I numeri dicono che l’Auri ha fatto un lavorone sul fronte dell’analisi delle dieci aziende che gestiscono il servizio nei quattro cantoni dell’Umbria e fatto il conto dell’efficienza del sistema in capo ai Comuni. Il quadro dice che dovrebbe andare così
Sub Ambito 1. Applicazione di aumento tariffario del 3,2% con Umbertide che dovrebbe andare con un dato superiore.
Sub Ambito 2. I costi efficienti sono più alti del 7-8 per cento di media. Incremento base del 4,4 per cento. Nello specifico Assisi cresce dell’1,2% e alla città Serafica è stato riconosciuto il peso del lockdown che ha fermato il turismo. Perugia, con il suo piano a geometrie variabili, sale del 4,25 per cento, Todi e Marsciano vanno al 6,6% cioè il massimo della forchetta Arera, Torgiano ha costi superiori del 5,17 per cento, Magione dell’ 5,8 per cento dopo due anni a zero aumenti. Bastia col 2,42% è uno dei pochi Comuni in cui gli aumenti contrattuali sono più bassi dei costi efficienti, stessa situazione per Città della Pieve, Valfabbrica e Tuoro sul Trasimeno.
Sub Ambito 3. Tutti aumentano al 4,4 per cento (Foligno, Cascia, Montefalco, Norcia, Nocera, Trevi).Con Spoleto che va una bava sopra e si attesta al 4,7.
Sub Ambito 4. La base di partenza è di un 1,2 % per tutti(da Terni, ad Amelia passando per San Gemini, Orvieto e Narni, ma c’è il rinvio per una riserva sui costi fatta dai gestori su cui è in corso una trattativa
Attenzione, la crescita dei costi effettivi portano quasi a una sovrapposizione dei costi sul fronte che interessa imprese e cittadini: le bollette della Tari. Ma è il quasi che fa la differenza. Per esempio un Comune come Corciano che andava sul 3% con l’aumento dei residenti arriverà a un incremento pari a zero. Senza dimenticare le agevolazioni Covid che Perugia riconosce alle utenze non domestiche.
Intanto c’è chi chiude il cerchio sul mercato. È Sogepu (Città di Castello) che ha acquistato l’impianto dell’Ecocassia (a Montecastelli di Umbertide) per il recupero di carta, plastica e legno. Così l’azienda garantisce al sub Ambito 1 l’autosufficienza impiantistica. Bandierina chiave in un mercato dei gestori in cui è difficile la tenuta di dieci aziende nei quattro cantoni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA