Ricorso sulla variante, ma la Ternana ribadisce la validità del progetto del centro sportivo a Villa Palma

Ricorso sulla variante, ma la Ternana ribadisce la validità del progetto del centro sportivo a Villa Palma
di Paolo Grassi
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Giovedì 29 Settembre 2022, 00:40

Progetto impattante? Illuminazioni forti? Nulla di ciò. E soprattutto, la variante urbanistica approvata dal Comune serve solo a velocizzare i tempi per realizzare il centro sportivo a Villa Palma. Il comitato che è ricorso al Tar proprio verso quella variante teme l'impatto sul paesaggio e sulla zona e un'illuminazione che possa disturbare. Ma la Ternana precisa che non ha chiesto alcun aumento di volumetrie, che la variante serve solo per stralciare l'area per anticipare i tempi e non tenerli subordinati ai procedimenti per le altre aree edificabili vicine, che l'illuminazione sarà a norma, che il progetto rispetta il paesaggio e che non ci saranno problemi di viabilità. Ma ricorda pure come quella variante contestata superi precedenti cubature più alte, già note e nei confronti delle quali nessuno aveva mai fatto ricorsi. Prima della variante, infatti, il Piano regolatore subordinava gli interventi sull'area chiesta dalla Ternana (che già c'era ed era già destinata a uso sportivo) all'attuazione di un piano attuativo unitario comprensivo anche di Villa Palma e delle cubature residenziali vicine. La variante, invece, stralcia da questo l'area a uso sportivo, per procedere prima. «Se non andasse in porto la variante - spiega Sergio Anibaldi, incaricato dalla Ternana per il progetto del centro sportivo - lì resterebbe la situazione di adesso». Situazione nella quale nell'area, comunale, sarebbero invece previsti interventi tra i quali sei edifici di tre piani per un palazzetto, una piscina coperta, una Spa e un ristorante. Decisamente più impattanti di "Ternanello". Quindi, se la Ternana non fa il centro sportivo, arriverà comunque qualcun altro ad attuare l'altro piano, con più volumetrie. «In più - aggiunge Anibaldi - la nostra proposta peserebbe molto meno pure sulla viabilità, in quanto accederebbero al centro sportivo solo giocatori e tecnici, non il pubblico. E l'ingresso sarebbe opposto alle case». E per l'illuminazione? «C'è la legge regionale 20 del 28 febbraio 2005 che limita l'inquinamento luminoso e la rispettiamo in pieno». I fari punteranno solo i campi di gioco, senza che i fasci vadano in altre direzioni. Una luce 7 volte meno di quella dello stadio Liberati, per il quale la Lega B chiede parametri più alti. «Il Liberati - spiega sempre Anibaldi - è a 1.200 lux. Il centro sportivo sarebbe a 156. Gli allenamenti avverrebbero solo di giorno. Può succedere che in inverno, con meno luce, si possa dover accendere, ma per un'ora o due. Poi si spegnerebbe tutto».

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