Da Terni in America, dieci volte campione del mondo di ballo latino americano. Riccardo Cocchi, "The legend": «Le mie radici sono qui»

Dalla palestra dei genitori a Gabelletta ai trionfi nel mondo: un ternano di successo rimasto legato alla sua città

Riccardo Cocchi con i genitori
di Giuliana Scorsoni
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Venerdì 12 Maggio 2023, 09:23 - Ultimo aggiornamento: 13 Maggio, 00:56

The Legend, al secolo Riccardo Cocchi. Una “divinità” per il mondo delle danze latino americane. Il suo nome è pure su Wikipedia. Campione del mondo per dieci volte consecutive, spicca il volo da quella scuola di ballo dei genitori, sotto la montagna di Cesi, dove Alberto e Antonietta, anche loro pluri premiati, se lo portano dietro.

Un po' recalcitrante all'inizio, ma all'età di sei anni viene “folgorato” da una bimba che entra in sala: Barbara Mancuso.

Fanno coppia per dieci anni. I primi successi nei campionati amatoriali di categoria in Italia. All'estero una tragedia. Riccardo capisce che quella è la sua strada e cambia ballerina. La trova a Treviso. E' Sara Mordegan. Ma la coppia non funziona, tre anni e ognuno va per la sua strada. Intanto, Riccardo frequenta l'Isef a Perugia, si diploma. Gira come una trottola e capisce che non serve solo il talento, ma anche la forma fisica, la resistenza, la potenza muscolare. In un campionato del mondo si arriva anche a fare 20 balli in una sera, intervallati da 20 minuti di pausa. Una maratona.

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Vuole prendere lezioni da Espen Salbert, il gotha del momento, ma lui gli dice di no. Una volta, due, tre. “Perchè?”, gli chiede Riccardo. “Non ho tempo”, replica l'istrionico maestro. Anni dopo gli dirà la verità: non gli piacevano le partner con cui Riccardo si esibiva. Dice si quando si presenta con Joanne Wilkinson. Fanno coppia per dieci anni. Nei campionati amatoriali vincono di tutto, anche il campionato del mondo a Ostrava nel 2005, ma Riccardo vuole di più. Vuole entrare nei professionisti. La danza è diventata il suo lavoro, la sua vita. Una droga. Dire basta a Joanne non è stato facile. Bisogna trovare una partner per fare il salto di categoria. Siamo nel 2007.

Si trasferisce negli Stati Uniti. Gli viene in soccorso il suo maestro Espen. A Miami gli presenta Yulia Zagouritchenko. L'incontro fatale. Nella danza e nella vita. Se nessuna delle precedenti ballerine aveva mai toccato il cuore di Riccardo, Yulia riesce nell'impresa. Non fu colpo di fulmine. “Quando venivano a Terni mi faceva preparare due stanze – interviene mamma Antonietta – non capivo. Poi un giorno mi disse di farne una sola, sono passati quindici anni e ora hanno anche un bambino di tre mesi”. Orgoglio di mamma e nonna. Con Yulia dopo solo tre mesi, arrivano secondi ai campionati del mondo dei professionisti, il prestigioso Wdc. Poi arriva il primo mondiale: è il 2010, in Germania. Da quel momento, sono solo primi posti, ininterrottamente, fino al 2019, quando decidono di ritirarsi, a Miami, da campioni del mondo in carica, imbattuti.

Riccardo vive nel New Jersey da quindici anni. Apparentemente non gli manca nulla dell'Italia, se non i suoi genitori, ma le tappe più importanti della sua vita sono a Terni. Il matrimonio nella chiesa di Gabelletta, li sposa Don Matteo, poi la festa a Sorrento su una barca, dove Don Matteo ripete la cerimonia, per gli amici venuti da tutto il mondo. Il figlio, Ronaldo, nasce a Colle Obito. Ora Riccardo fa il giudice di gara (lo abbiamo visto anche ad Amici di Maria de Filippi, chiamato da Todaro) e insegna. Le sue lezioni sono sempre affollate. E' chiamato in tutto il mondo.

Con Donnie Burns (l'unico che ha vinto più di lui, 14 mondiali), suo insegnante e altri quattro danzatori hanno dato vita al Legend Dance Camp, master di danze latine ad alto livello. Ha creato una app, dove tiene lezioni on line, con Yulia: “Koros”. Ha vinto tutto quello che c'era da vincere, ma se balla con mamma Antonietta è sempre lei che vuole guidare. Parte una rumba, il ballo dell'amore, e Riccardo prende le mani della mamma come se fosse la cosa più delicata del mondo. Lei vuole fare come le pare e lui la asseconda. Papà Alberto li guarda in lontananza, il vero appassionato delle famiglia è lui. Ha un gran rimpianto: non aver dato gli esami per passare professionista. “Il mio sogno però lo ha realizzato lui”, sussurra, con gli occhi lucidi, indicando Riccardo. Sono una bella famiglia i Cocchi.

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