Donzelli (Ordine dei medici Terni): «Registro tumori fermo, grave perdita di dati: venga ripristinato al più presto»

L'assessore regionale alla Sanità Luca Coletto
di Aurora Provantini
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Sabato 5 Dicembre 2020, 11:31

«E’ una grave menomazione ritrovarsi senza Registro Tumori Umbro di Popolazione da più di un anno». Il presidente dell’ordine dei medici della provincia di Terni Pino Donzelli, ricorda che è stato di fatto soppresso a novembre 2019, quando la Regione Umbria lascia scadere l’ultima convenzione con l’Università degli studi di Perugia.

«E’ incomprensibile che la Regione non abbia voluto rinnovare un accordo che ha, negli anni, dato risultati eccellenti» – insiste Donzelli. “«Non solo, ma è strano che si lascino andare eccellenze come l’epidemiologo Fabrizio Stracci, che è stato capace di portare il Registro Umbro ad essere considerato uno dei migliori in Europa, e senza percepire compensi».

L’Umbria è stata la prima regione in Italia ad attivare il Registro Tumori: istituito nel 1993 presso la Regione dell’Umbria e dato in gestione all’Università degli Studi di Perugia.

I dati completi si fermano al 2016, dal momento che l’interruzione della registrazione della mortalità a livello regionale non permette di completare i dati già raccolti relativi al 2017. «Comunque, grazie a quei dati ed al modo con cui sono stati elaborati, noi medici abbiamo appreso che a Terni, ad esempio, si muore soprattutto di cancro del polmone, poi di tumore del colon retto, a seguire di cancro dello stomaco e infine di neoplasia della mammella. Il nostro è un territorio in cui la coesistenza di fonti di inquinamento di origine industriale, del traffico veicolare e degli effetti del riscaldamento domestico, corrisponde ad un eccesso di inquinanti, che ha un impatto sulla salute. Il continuo aggiornamento di un sistema informativo consente di quantificare il bisogno sanitario e di misurare la risposta del sistema regionale e della sua rete di strutture territoriali».

Fermarsi adesso, in piena pandemia, vuol dire tornare indietro di anni. Cancellare qualcosa che funziona, fa storcere il naso a molti. Eppure con una delibera del 28 ottobre 2020, la Regione manda definitivamente a casa la squadra di esperti che ha condotto le indagini fino al 2019 e nomina un gruppo di lavoro nuovo, costituito da dirigenti medici dell’Usl Umbria 2 e dell’azienda ospedaliera di Perugia, da un dirigente veterinario e da un dirigente regionale. «La sede del Registro Tumori è presso la società in house Umbria Salute sia per la gestione tecnico scientifica che per la parte informatica» riporta un allegato alla delibera.

A settembre l’assessore regionale alla sanità Luca Coletto annunciò che il Registro Umbro sarebbe stato riattivato entro un mese. Ad oggi di mesi ne sono passati tre, ma ancora è tutto fermo. Interviene di nuovo nei giorni scorsi, Coletto, dichiarando che presto verrà costituito il comitato tecnico e nominato il coordinatore scientifico del Registro Umbro. Sul perché sia stata esclusa l’Università, risponde: «Sicuramente metteremo un universitario nel comitato tecnico, ma del resto il Registro è una istituzione della Regione e in conformità ad altri Registri è bene che sia gestito direttamente da noi». Per Donzelli è urgente che torni a funzionare, «possibilmente come funzionava prima». E sottolinea: «Anche il tema della sorveglianza epidemiologica e della prevenzione dei tumori professionali è uno degli ambiti in cui l’integrazione delle funzioni è essenziale per una efficace azione integrata di tutela dei lavoratori, cosa che in un territorio come il nostro deve essere svolta necessariamente».”

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