Partecipate della Regione, cosa cambia. Umbriafiere e fusione Gepafin-Sviluppumbria i nuovi step

La governatrice Donatella Tesei
di Fabio Nucci
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Giovedì 14 Luglio 2022, 07:45

Non solo una questione di liberare risorse, ma anche di focalizzare missione, ruoli e funzioni. Un modo per trasformare soggetti che agli occhi dei cittadini appaiono più come “carrozzoni” che come strumenti funzionali all’azione amministrativa. Il nuovo corso delle 16 partecipate regionali ha coinciso con un cambio di passo all’insegna di risanamento, rilancio e nuove sfide. Parole chiave ribadite dalla governatrice Donatella Tesei nel riepilogare risultati e obiettivi di tali soggetti, dopo aver fatto il punto con i rispettivi amministratori.
Tra salvataggi, riorganizzazioni e fusioni, a due quinti di legislatura la Regione ha tracciato il sentiero lungo il quale agenzie e altri organismi si sono incamminati. “Dai vari resoconti emerge l’importanza che le partecipate regionali rivestono per la comunità, il mondo delle imprese e vari settori strategici”, ha detto la presidente. “Quando ci siamo insediati erano scollegate, qualcosa di nebuloso con obiettivi spesso non ben individuati”, ha aggiunto spiegando che in alcuni casi tali enti erano un potenziale rischio per il bilancio regionale, citando gli esempi Sase, Umbria Mobilità, Umbraflor, Aur e Fondazione Umbria Jazz. “In questi due anni di lavoro non ci siamo limitati a salvare e risanare le partecipate, ma le abbiamo rilanciate individuando persone qualificate come amministratori, rendendone chiara la missione di interesse pubblico per il cittadino, creando tra di esse un sistema compatto e controllato, al servizio di cittadini e imprese”. Un’azione che si specchia nelle analisi puntali di Agenzia Umbria ricerche, negli interventi della Fondazione anti-usura per il finanziamento delle bollette, le iniziative pubbliche di Sviluppumbria o del Parco tecnologico 3A.
Più che un giro di boa, un pit stop necessario a chiarire le nuove sfide che tali soggetti sono chiamati ad affrontare.

La prima riguarda uno studio, per poi aprire una riflessione in Giunta, sulla trasformazione delle partecipate in società benefit («Sarebbe il primo caso in Italia»). La seconda sfida riguarda la valorizzazione del ruolo della Regione in Umbriafiere e la possibile creazione di un polo fieristico più moderno. «Su questo ho dato mandato a Gepafin, secondo una linea guida condivisa con Umbriafiere, di ipotizzare una progettualità della quale discutere in Giunta a fine settembre», ha chiarito Tesei, introducendo la terza sfida. «Occorre rendere più efficiente “la macchina”», ha detto. Così, come fatto per Umbria salute e Umbria digitale, confluite nell’unica agenzia Punto Zero, la Regione ha avviato uno studio sulla fattibilità tecnica e i possibili vantaggi derivanti da una possibile fusione tra Gepafin e Sviluppumbria. «Sulle evidenze di tali analisi rifletteremo in Giunta dopo l'estate – ha ribadito la governatrice –nell'ottica non solo e non tanto di cercare risparmi di spesa, ma di creare nella regione un nuovo e più potente sistema di sostegno alle imprese attese probabilmente da mesi difficili». Nell’incontro a palazzo Donini, dove i rappresentanti delle partecipate hanno esposto un breve resoconto (Sase ha riferito di anno record per l’aeroporto, destinato a superare i 277mila passeggeri), la presidente ha sollecitato l’avvio di percorsi per incrementare l'inserimento dei lavoratori con disabilità. «Un passaggio che non va visto come obbligo di legge, ma come opportunità».

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