Dalla Regione arrivano i bonus per neo mamme e giovani laureati

La giunta regionale
di Luca Benedetti
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Venerdì 23 Dicembre 2022, 09:00

«L’Umbria ha cambiato marcia». Lo dice sicura la presidente della giunta regionale, Donatella Tesei tra il bilancio dell’anno che finisce e gli obiettivi di quello che verrà. Ha cambiato marcia e guarda al futuro così: «Abbiamo programmato l’obiettivo del cambiamento, lo stiamo perseguendo». Snocciola i numeri di Svimez e Prometeia, un po’ di Banca d’Italia per dire che l’Umbria trovata dalla giunta di centrodestra nel 2019, non è quella di oggi: «Il livello più basso di disoccupazione nella storia della regione sta lì a dimostrarlo». E non sarà la riforma Calderoli, con l’autonomia differenziata, a mettere i bastoni tra le ruote. «Non la tempo-spiega la presidente sotto agli stucchi del salone d’onore di palazzo Donini- perché c’è un lungo lavoro preparatorio alle spalle e ogni regione potrà scegliere su quali materie muoversi». Preoccupa di più la crisi internazionale, il caro energia che ha terremotato, insieme al Covid, i conti della sanità, ma quel «l’Umbria ha cambiato marci», fa pensare che anche le tempeste che i meteorologi di economia e politica ogni tanto brandiscono faranno meno paura.
L’anno nuovo, giusto per spiegare l’idea del futuro, guarda allora, a due emergenze che devono dare all’Umbria uno scatto dal punto di vista della crescita strutturale: l’inverno delle nascite e la fuga dei cervelli nella regione che in un anno ha perso quasi settemila residenti. Misure che la giunta in parte ha già nero su bianco e in parte ha in cantiere. Si tratta di sostegni alle neomamme e ai neolaureati. «Misure che sono rivolte- ha detto la presidente Tesei- a due grandi problemi, rilevanti non solo per la nostra regione ma anche per il sistema Paese, come quelli legati alla demografia, con numeri drammatici relativi alla natalità, e alla spinta centrifuga dei nostri giovani».
IL DETTAGLIO
Le donne residenti in Umbria (lavoratrici e non, con Isee massimo di 30 mila euro) che faticano a conciliare tempi di vita del nascituro e tempo di lavoro, nel primo anno di età del figlio avranno un supporto economico di 1.200 euro, una tantum. «Sarà così coperto il bisogno di mille mamme - ha spiegato la governatrice Tesei - con questa misura che nasce già come strutturale e che quindi sarà ripetuta per cinque anni». Misure che si aggiungono a quello che è stato il bonus bebè, e a quello che sono gli interventi per lo sport e per i centri estivi che sono uno dei punti chiave dell’assessorato guidato da Paola Agabiti.
Nella sfida dell’Umbria del futuro, i giovani hanno un ruolo chiave. Così la Regione metterà in campo interventi per i neolaureati. Una misura realizzata anche con i risparmi di presidenza e assessorati che ha l’obiettivo di formare, per un anno, i giovani neolaureati nelle imprese della regione. Impegno a cui verrà corrisposta una contropartita economica. «Chiediamo alle imprese della regione di partecipare a questo fondo- ha detto la presidente- che finanzierà l’impegno dei neolaureati, occasione che servirà ai nostri giovani per farsi conoscere e apprezzare nella loro regione».
Sul fronte del lavoro l’assessore allo Sviluppo Economico, Michele Fioroni, ha annunciato tre milioni di euro per i lavoratori più svantaggiati, quelli che hanno da colmare un gap maggiore con le richieste del mercato del lavoro e che si riqualificano con più difficoltà. A proposito di lavoro: la misura ReWork che con 13,5 milioni di euro sul tappeto, ha creato 1.666 occasioni di lavoro.
RIPRESA E RESILIENZA
Se da una parte la Regione guarda a misure che invertano la tendenza su denatalità e fuga dei cervelli e guardano a chi sul fronte del mondo del lavoro sta nelle retrovie del mercato, dall’altra ha deciso di giocare un ruolo di regista nell’operazione del Pnrr.

All’Umbria sono destinati 1,7 miliardi di euro, un quarto in più della media pro capite nazionale secondo la Banca d’Italia. La Regione metterà in piedi una cabina di regia per monitorare i progetti in capo a Comuni, per gestire al meglio gli interventi, per aiutare gli enti locali. Così l’idea è quella di nominare il quinto direttore generale, cioè affidare l’operazione Pnrr in Umbria a un super manager. «L’occasione Pnrr- ha spiegato la presidente- non si può non cogliere, l’Umbria deve essere preparata, ci vuole un intervento di armonizzazione. Ecco perché ci muoviamo in quella direzione». Cioè il lavorare insieme che a palazzo Donini viene visto come un valore aggiunto.

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