Sanità, la Regione verifica il piano assunzioni delle Aziende. E l'ospedale di Perugia cancella un primariato. Rischio spesa eccessiva

L'ospedale di Perugia
di Luca Benedetti
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Sabato 27 Maggio 2023, 09:07 - Ultimo aggiornamento: 09:39

C’è attesa per il via libera della Regione ai piani triennali del fabbisogno del personale da parte delle aziende sanitarie. I bene informati raccontano che è possibile che entro una decina di giorni il dg Massimo d’Angelo e l’assessore alla Salute Luca Coletto metteranno il bollino blu sulle carte presentate dalle due Asl e dalle due Aziende ospedaliere. Ma a leggere i primi atti, prima del via libera definitivo, hanno lavorato parecchio le penne. Quella rossa e quella blu hanno già ha iniziato a sottolineare dubbi e suggerimenti sui piani del fabbisogno del personale che sono arrivati negli uffici del Broletto.
IL CONFRONTO
Basta prendere il caso dell’Azienda ospedaliera di Perugia guidata da Giuseppe De Filippis per rendersene conto. Il Santa Maria della Misericordia ha bisogno di rimettere mano al piano del fabbisogno del personale per il periodo 2023-2025 e dopo l’adozione provvisoria, scrive nero su bianco altri provvedimenti. Sui cui la Regione ha avuto un peso.
Per esempio si è attivato il Comitato regionale per la valutazione degli acquisti (Creva in sigla) che già a febbraio ha chiesto un’integrazione alla documentazione partita per il Broletto. Lo scambio di richieste di chiarimenti e spiegazioni ha riguardato, in particolare la documentazione istruttoria di supporto al reclutamento a tempo indeterminato di personale destinato all’incremento di attività in Terapia intensiva e al potenziamento dei mezzi di trasporto alle dimissioni protette e per i trasporti interospedalieri. Il tutto per portare in detrazione il costo del personale sostenuto dall’ospedale di Perugia. Un importato da un milione e mezzo di euro su una partita che porta il tetto di spesa da rispettare a quasi 125 milioni di euro.
IL TAGLIO
Alla fine la Regione ha chiesto all’Azienda ospedaliera, come spiega la delibera numero 582 del direttore generale numero, di rimodulare il piano triennale dei fabbisogni per stare dentro agli stretti vincoli di spesa del personale.
Così l’Azienda ospedaliera perugina ha deciso di «soprassedere all’istituenda struttura complessa di Endoscopia digestiva e conseguente copertura del direttore della stessa».

Cancellato anche il posto aggiuntivo della struttura complessa delle Direzione acquisti. Così diventano strategici altri posti da mettere a concorso. Per esempio il direttore della struttura complessa di Oncologia medica visto che l’attuale responsabile è vicino alla pensione. Ma servono anche, oltre a un altro paio di figure mediche da aggiungere al piano iniziale, otto operatori tecnici specializzati: un fabbro, due idraulici, tre elettricisti e due muratori perché gli organici sono ridotti all’osso e chi è in servizio è costretto agli straordinari. Quelle assunzioni, spiega L’Azienda ospedaliera, verranno effettuate sulla coda dell’anno e non andranno a incidere (si parla di «sostanziale neutralità» sulla spesa per il personale che la Regione sta monitorando. Ma la partita non è chiusa.

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