Reddito di Cittadinanza: a Perugia due maxitruffe da oltre 50 mila euro

Reddito di Cittadinanza: a Perugia due maxitruffe da oltre 50 mila euro
di Enzo Beretta
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Venerdì 3 Marzo 2023, 08:30
Truffa aggravata. Con questa accusa è stato rinviato a giudizio un 59enne egiziano responsabile di aver indebitamente incassato oltre 33 mila euro di Reddito di cittadinanza. «Al fine di ottenere il sussidio - si legge nell’atto della Procura di Perugia - poneva in essere artifizi e raggiri, inducendo in errore i pubblici ufficiali della sede dell’Inps di Perugia presso cui aveva presentato domanda per l’erogazione del Reddito di cittadinanza, procurandosi l’ingiusto profitto di 33.418 euro, contestualmente arrecando all’ente previdenziale un danno pari all’importo del contributo indebitamente elargito». Stando a quanto ricostruito dal pubblico ministero Gennaro Iannarone che ha coordinato le indagini della guardia di finanza l’imputato straniero sia nel 2019 che nel 2020 ha reso «dichiarazioni false e attestanti cose non vere». In quale modo? «Omettendo di dichiarare la partecipazione societaria pari al 50% in una Srls». Sulla scorta della richiesta di rinvio a giudizio formulata questa mattina dal pm Manuela Comodi il giudice per l’udienza preliminare Angela Avila ha fissato l’inizio del processo al 16 novembre. Tra le fonti di prova indicate dalla Procura c’è la comunicazione di notizia di reato redatta dalla Gdf e gli atti di esecuzione del sequestro preventivo. Il fascicolo verrà trattato dal giudice monocratico Edoardo Esposito, l’imputato è difeso dall’avvocato Daniele Giannangeli. 
Sempre con la stessa accusa è finito a giudizio nei giorni scorsi un imprenditore marocchino di 46 anni, difeso dall’avvocato Teresa Giurgola, il quale avrebbe «indebitamente ottenuto mediante dichiarazioni non vere» oltre 21 mila euro di Reddito di cittadinanza. La Procura di Perugia gli contesta il reato di truffa in quanto l’uomo avrebbe compilato e presentato delle autocertificazioni nelle quali avrebbe inserito dati non veritieri, omettendone altri, come avere dichiarato di essere disoccupato, pur avendo una partita Iva come imprenditore da oltre vent’anni.
In più non ha dichiarato la proprietà di alcuni veicoli (negli atti della guardia di finanza di Gubbio si legge Fiat, Land Rover Range, Volkswagen Golf, Ford Mondeo, Mercedes C 250 D, Mercedes, Dacia Logan e Kymco S4). Secondo l’accusa avrebbe posto in essere «artifizi e raggiri» per «ottenere indebitamente il Reddito di cittadinanza», inducendo «in errore i pubblici ufficiali della sede Inps di Perugia presso cui l’imputato aveva presentato domanda per l’erogazione del sussidio, procurandosi l’ingiusto profitto dato dalla somma di 21.340 euro, contestualmente arrecando all’ente previdenziale un danno pari all’importo del contributo indebitamente elargito fino al maggio 2021».
Enzo Beretta
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