E' interessante notare come nell'arco dei quadriennio, seppur con delle variazioni percentuali minime, il numero dei richiedenti sia diminuito. Si parte infatti da 18.942, pari al 1,2% della popolazione umbra, del 2019 e si arriva a 13.217 dell'anno scorso, corrispondenti allo 0,9% degli abitanti della regione. Se si va a scorporare il dato per provincia, il trend resta lo stesso: sia a Terni che a Perugia il reddito di cittadinanza sembra perdere appeal. Più nello specifico a Terni si è passati da 5.207 richieste del 2019 alle 3.951 dell'anno scorso, anche se in termini percentuali l'incidenza dei richiedenti resta comunque dello 0,3% della popolazione. Nel 2020 erano state 4.173 le domande e 3.400 nel 2021. Meno della metà di quelle di Perugia dove nel 2019 i richiedenti sono stati 13.735, nel 2020 10.853 e negli anni a seguire 8.533 e 9.266. A Terni l'importo medio del sostegno si aggira sui 501,04 euro mensili.
In particolare, dei 3.331 nuclei familiari complessivi, 2.864 accedono al reddito di cittadinanza per un importo medio mensile di 536,09 euro, solo 467 nuclei familiari, invece, alla pensione di cittadinanza pari a 286,08 euro medi mensili. Se si mette in comparazione il numero dei nuclei familiari con quello delle persone interessate dal beneficio, emerge anche un altro dato importante: per la pensione di cittadinanza i due dati quasi coincidono (467 i nuclei e 525 le persone coinvolte). Questo sta a significare che a usufruirne sono molte famiglie monoparentali. Un dato che conferma il grido d'allarme lanciato da mesi da associazioni e sindacati circa le difficoltà, soprattutto per le persone sole e per gli anziani, di far fronte alla particolare situazione economica legata a inflazione e caro bollette. In questi quattro anni, comunque, anche in Umbria diverse famiglie hanno perso il beneficio. Il particolare il 2021 è stato segnato da un boom di revoche e decadenze: rispettivamente 1.565 e 3.566. L'anno scorso, invece, sono stati 495 i nuclei familiari che hanno avuto la revoca e 2.488 la decadenza. Cifre lontane dalle 5 revoche e 901 decadenze del 2019. Se si allarga l'osservazione ai dati delle altre regioni, Umbria è sempre stata tra quelle dove il reddito di cittadinanza ha avuto meno presa.
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