Red Canzian: «Il mio Casanova è
figlio del destino» Stasera sul palco
del Lyrick c'è Casanova Opera Pop

Red Canzian: «Il mio Casanova è figlio del destino» Stasera sul palco del Lyrick c'è Casanova Opera Pop
di Michele Bellucci
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Mercoledì 25 Gennaio 2023, 11:33 - Ultimo aggiornamento: 11:42

PERUGIA - Sbarcherà questa sera al Teatro Lyrick di Assisi "Casanova Opera Pop", lo spettacolo di Teatro Musicale firmato da Red Canzian che ha fatto registrare il tutto esaurito anche nella tappa umbra (inizio alle 21.15). Due ore di musical ispirato al romanzo “Giacomo Casanova - la sonata dei cuori infranti” che vede sul palco 11 cantanti-attori e 10 ballerini-acrobati, con Gian Marco Schiaretti nel ruolo del protagonista e Angelica Cinquantini nei panni dell’amata Francesca Erizzo. Un musical 100% made-in-Italy, che ha goduto della consulenza del "guru" riconosciuto del teatro musicale mondiale Nick Grace, produttore e distributore di grandi successi internazionali come "Mamma Mia!", "Cats", "Blue Man Group", "Walking With Dinosaurs", "Tina", tanto per citarne alcuni. Lo spettacolo racconta le vicende di un Giacomo Casanova trentacinquenne al rientro dall’esilio, strenuo difensore di Venezia dai giochi di potere che la vorrebbero venduta allo straniero. L’allestimento scenico si basa su fotografie scattate nella città deserta durante la pandemia, trasformate in ambientazioni iperrealistiche capaci di trasportare gli spettatori dentro i luoghi di una Venezia settecentesca. L'appuntamento è parte del cartellone della stagione teatrale organizzata dall’associazione culturale ZonaFranca, con direzione artistica di Paolo Cardinali, in collaborazione e con il contributo della Città di Assisi.

Red Canzian, come si trova nei panni di produttore e direttore artistico?
In realtà non è una cosa nuova per me. Curare la direzione artistica, essere autore e produttore di questo progetto, racchiude un’insieme di esperienze accumulate nel tempo. L'ho già fatto ma all’interno di un ensemble: ero io quello che produceva i dischi dei Pooh, ma il mio nome era con gli altri. Inoltre disegnavo i palchi e gli spettacoli della nostra band, ma sono le cose che non dici.

Il progetto Casanova come è nato?
Ho sempre nutrito un amore profondo per questo personaggio e lo avevo approfondito già oltre 12 anni fa.

Poi un’amica mi ha detto dell’uscita del romanzo e mi si è aperto un mondo. Ho chiamato l’autore Matteo Strukul, non ci conoscevamo, e gli ho detto “senza saperlo hai scritto la sceneggiatura dello spettacolo che farò”.

Nello staff ci sono persone che conosci molto bene…
Persone con cui condivido totale fiducia, ovvero mia moglie e i miei figli. È bellissimo lavorare con loro, si lavora con il sorriso perché sanno dove voglio arrivare e quali sono i miei gusti, quindi si crea una complicità che sarebbe impossibile con dei collaboratori esterni. Chiara è assistant director e si occupa di tante cose, anche di luci e audio; mio figlio Phil ha arrangiato splendidamente le musiche per un’orchestra sinfonica di 60 elementi; mia moglie ha deciso che questo spettacolo è il nostro terzo figlio, quindi lo segue passo passo.

La strada per realizzare il progetto è stata tutta in discesa?
Direi proprio di no. Si tratta di un investimento importante, è un grande rischio. Con coraggio siamo andati avanti, nonostante i miei due mesi in ospedale. Quello probabilmente è stato il momento più difficile, soprattutto per la mia famiglia, perché mancavano tutte le certezze.

Lo sforzo vi sta ripagando?
Decisamente! Adesso la gente ci sta premiando. Abbiamo dei sold-out in tutta Italia e a questo tour si sono già aggiunte alcune date. L’applauso di gratitudine che mi fa la gente quando alla fine salgo sul palco capisco che è un ringraziamento per queste due ore di serenità che gli abbiamo permesso di vivere.

Cosa significa per lei tornare ad Assisi?
È bellissimo, per me è davvero una tappa irrinunciabile. Ho sempre avuto incontri bellissimi qui e amici che producono vini straordinari!

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