Nella squadra "Centro Italia", l'Umbria punta ai progetti per lo sviluppo industriale

Nella squadra "Centro Italia", l'Umbria punta ai progetti per lo sviluppo industriale
di Federico Fabrizi
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Giovedì 10 Giugno 2021, 10:30

PERUGIA - Nella partita del Recovery, dentro la squadra del Centro Italia, l’Umbria vuole giocare sulla porzione di campo dello sviluppo economico. L’incontro di martedì tra i governatori delle cinque Regioni dell’Italia di mezzo (Lazio, Toscana, Umbria, Marche e Abruzzo) ha segnato chiaramente un percorso nel quale infrastrutture, connettività e reindustrializzazione possono essere caselle importanti.
LE IDEE
Se il Lazio avrà naturalmente il ruolo di leadership e la Toscana, per dimensioni, potrà far valere le proprie peculiarità, il Cuore verde intende concentrare energie in alcune direzioni specifiche. Nel capitolo infrastrutture la geografia potrà aiutare, sostenendo le intenzioni della presidente Donatella Tesei: le direttrici “trasversali” dell’Italia centrale vogliono dire fisiologicamente collegamenti migliori per il territorio umbro.
Ma Palazzo Donini ha intenzione di puntare in modo particolare a progetti per lo sviluppo economico, capaci di essere “aperti” anche ai territori vicini. La linea di marcia suona così: «Lo sviluppo industriale ed economico - ha spiegato la governatrice umbra - deve vedere le Regioni del Centro Italia non in competizione tra loro, ma unite intorno a progetti strategici». Alcuni esempi già messi nero su bianco nel Pnrr regionale rendono l’idea: il polo delle bioplastiche nell’area Terni-Narni guarda naturalmente anche al bacino dell’alto Lazio; il distretto dei nanomateriali per l’area ex-Merloni è un progetto a cavallo tra Umbria e Marche, l’idea di alcune filiere nell’Alta Valle del Tevere è collegabile facilmente anche ad alcune realtà toscane.
LA SPINTA DALLE UNIVERSITÀ
E che l’Umbria intenda stare nel lato di campo in cui si gioca la questione economica è confermato dalla spinta decisa che anche Palazzo Donini ha voluto rimarcare al progetto Hamu, avviato dalle Università - con l’ateneo di Perugia punto di riferimento - ma pensato per correre ben più lontano. Dentro l’acronimo “Hub Abruzzo, Marche, Umbria” c’è in realtà un’alleanza a cui partecipano le tre Regioni, le tre Confindustria regionali, quattro atenei, tre fondazioni e Cassa Depositi e Prestiti benedice l’intera operazione.
L’INDICAZIONE
L’indicazione chiara - ribadita martedì e ripetuta anche ieri da Tesei ai suoi - è quella di fare di tutto per aumentare davvero il peso del Centro Italia, che rischia di finire ridimensionato tra un Sud cui il Pnrr riconosce “per decreto” il 40 per cento dei fondi e un Nord già per dimensioni in grado di far sentire bene la propria voce.
Anche ieri, all’indomani del confronto tra i cinque presidenti, la governatrice umbra ha voluto lavorare alla preparazione del “tavolo tecnico” dal quale dovrà uscire un pacchetto di progetti comuni da presentare al Governo entro la fine del mese. Siccome l’idea è di un organismo snello, da subito operativo, ci si dovrebbe muovere con tre-quattro delegati per ciascuna regione, per poter arrivare al risultato prima possibile.
 

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