Aggredito in spiaggia perchè nero: «Non ho reagito, non volevo fare del male a nessuno. Ma l'intelligenza non è dote solo degli occidentali»

Aggredito in spiaggia perchè nero: «Non ho reagito, non volevo fare del male a nessuno. Ma l'intelligenza non è dote solo degli occidentali»
di Nicoletta Gigli
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Mercoledì 19 Agosto 2020, 08:07

TERNI «Lui era un gigante, pensava di essere forte. Se avessi reagito avrei potuto fargli molto male ma io non voglio creare problemi. Quando mi ha aggredito a freddo, ho preferito fare due passi indietro. Le persone che erano lì volevano menargli, qualcuno l'ha inseguito, una ragazza l'ha preso a ciabattate. Il lato positivo di questa brutta avventura è stata la grande solidarietà della gente comune». Issa parla con una forza e una serenità imbarazzanti.

Lui, senegalese di 18 anni, da due ospite di una struttura d'accoglienza dell'Arci Terni nell'ambito del progetto Siproimi per i minori non accompagnati, ora ha solo il timore di creare problemi. Agli operatori di Arci e alla famiglia di Nera Montoro che l'ha quasi adottato, con cui spesso trascorre i fine settimana al Tuscany Bay, lo stabilimento fondato dal compianto Pino Daniele.

E' lì che a ferragosto ha incrociato il suo aggressore. Un romano di 40 anni, che sul corpo ha vistosi tatuaggi che inneggiano al Ventennio fascista e nel suo curriculum precedenti per rissa e resistenza a pubblico ufficiale, che l'ha aggredito senza pietà.

«Erano le cinque del pomeriggio. Stavo raggiungendo la spiaggia da solo, avevo gli auricolari e stavo ascoltando la musica. All'improvviso mi sono trovato di fronte quell'uomo,. Mi ha spintonato e mi ha afferrato al collo. Io ho indietreggiato, non avrei mai reagito sapendo che avrei potuto fargli male. La fortuna ha voluto che non ci fossero i miei amici altrimenti non so come sarebbe andata a finire». Per Issa, finito al pronto soccorso con le ecchimosi causate dalla pressione al collo, una prognosi di guarigione di sette giorni. Dopo l'aggressione i carabinieri di Orbetello, guidati dal capitano, Mario Petrosino, si sono messi al lavoro per rintracciare l'autore dell'aggressione che viene rintracciato nel giro di un'ora. Ai militari ripeterà che quel ragazzo di colore non avrebbe dovuto essere lì perché è africano. Per lui, che poco dopo verrà invitato a lasciare il camping, scatta la denuncia per lesioni personali con l'aggravante dell'odio e della discriminazione razziale. «Sono contento di non aver reagito» ripete Issa, amato e benvoluto da chiunque ha avuto la fortuna di conoscerlo.
Qualche giorno prima dell'aggressione affida ai social i suoi pensieri: «Ho sentito che noi africani siamo meno dotati intellettualmente degli europei. Ma ciò che mi lascia perplesso e che colui che lo disse era meno dotato di una gallina. Eppure era bianco. L'intelligenza non e appannaggio occidentale, ma dote umana, qualità unica. E varia, diversa, ma complementare tra umani. Farne una competizione tra la razza umana è una dimostrazione di stupidità infinita».
Il presidente di Arci, Francesco Camuffo, parla di «un ragazzo speciale, come ce ne sono tanti.

E' necessario abbassare il clima di paura e odio - dice - e rispettare le diverse identità. Per Issa è una faccenda finita. Ma la lotta al razzismo non può passare solo sulle sue spalle».

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