Ad un anno dalla morte una cerimonia con don Coluccia
per ricordare Gianluca e Flavio uccisi dalla droga

Ad un anno dalla morte una cerimonia con don Coluccia per ricordare Gianluca e Flavio uccisi dalla droga
di Nicoletta Gigli
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Mercoledì 7 Luglio 2021, 08:41

TERNI Alla cerimonia per ricordare Flavio e Gianluca ci sarà don Antonio Coluccia, il prete che a San Basilio ogni giorno rischia la vita per salvare i ragazzi finiti nel tunnel della tossicodipendenza e nelle mani della criminalità organizzata. Una presenza significativa in una città travolta da un’emergenza che continua a mietere vittime di ogni età. Dove la droga in 12 mesi ha portato via quattro ragazzi tra 15 e 20 anni. Oggi familiari di Gianluca Alonzi, 15 anni, e Flavio Presuttari, 16 anni, amici da una vita, scivolati dal sonno alla morte ognuno nel proprio letto un anno fa dopo aver assunto metadone, ricordano quei figli tanto amati con una messa che sarà officiata alle 18 e 30 nella cattedrale. Travolti da un dolore che niente potrà cancellare nutrono la speranza che il sacrificio di Flavio e Gianluca non sia stato vano. Che questa immane tragedia sia da monito per i loro coetanei e i loro amici. Per la morte dei due adolescenti il giudice, Tordelli, ha condannato a 7 anni e due mesi di reclusione Aldo Maria Romboli, 41 anni, ternano, una vita nel tunnel della tossicodipendenza, da vent’anni in cura al Serd, che dopo un periodo trascorso in cella è stato trasferito in una comunità di recupero.

E che un anno fa ha ceduto il metadone che aveva in casa per disintossicarsi alle due vittime. Una sentenza che provocò le ire del procuratore, Alberto Liguori che su questa inchiesta ha speso tutte le energie di magistrato e di uomo: “Due ragazzi mandati al creatore da un soggetto che aveva esperienza nel settore, che si è rifornito al mercato nero di metadone barattandolo per 15 euro, mi è sembrata una vicenda di una crudeltà inaccettabile” disse uscendo dal tribunale. Da un anno Liguori non perde occasione per richiamare l’attenzione di famiglie, istituzioni, educatori sulla necessità di fare quadrato per affrontare un’emergenza inarrestabile: «Purtroppo sulla tragedia di Flavio e Gianluca è calato il sipario - ha detto durante l’audizione in commissione d’inchiesta regionale antimafia. Aspettiamo le prossime morti poi facciamo la processione, gli appelli e tutto torna nel silenzio». Un silenzio che in questi mesi è stato interrotto da altri decessi, da altro dolore: l’addio a Maria Chiara, la neodiciottenne amerina stroncata dalla droga il giorno del suo compleanno, l aprtima vittima di una lunga serie.

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