Terni, dopo la tragedia il Comune
ripulisce il campetto di San Giovanni

Il campetto di San Giovanni ripulito
di Alberto Favilla
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Mercoledì 15 Luglio 2020, 17:33
Un miracolo, per gli abitanti di San Giovanni. Il parco dello storico Campetto da sempre punto di ritrovo di giovani e anziani (negli ultimi anni ci sono state macchinine da scontro e gonfiabili) ridotto ormai da decenni ad una vera e propria discarica ieri mattina è tornato in condizioni decenti. Tagliata tutta l'erba, ripuliti i cortili, sistemata la struttura dove una volta c'era il cosiddetto Barretto. (Resta da sistemare ancora il bagno). Insomma, quel parco che sul finire degli anni '70, insieme a quello di Cardeto, era meta in particolare d'estate di tanta gente è tornato tirato a lucido, quasi come una volta. Gli abitanti del quartiere, uno dei più popolari e popolosi della città, sono soddisfatti, ma tanti sono gli interrogativi. «Personalmente non nascondo di essere contento di rivedere il Campetto quasi come una volta argomenta Leandro Della Ciana, uno cresciuto a San Giovanni ma allo stesso tempo non posso che farmi una domanda molto inquietante. Ma ci doveva scappare il morto affinché qualcuno intervenisse? Dico così perché sono anni che chiediamo l'intervento dell'Amministrazione comunale, ma né quella di prima, né quella attuale sono mai intervenute. Due anni fa a settembre abbiamo voluto ricordare Stefano Picerno un ragazzo eroe, vigile del fuoco, cresciuto nel quartiere morto nella strage di via Palestro a Milano nel luglio del 93.
Siamo stati noi abitanti a ripulire tutto il parco anche perché per ricordare Stefano invitammo il sindaco Latini, il Questore e il Prefetto. A sistemare tutto, e a rendere agibile la struttura, ci aiutarono i vigili del fuoco di Terni». Contenti, ma con riserva. La manutenzione deve essere continuativa e poi il quartiere deve essere controllato. Gli ultimi episodi di cronaca Gianluca Alonzi, il ragazzino morto per assunzione di droga abita in via Pastrengo, così come il pusher Aldo Maria Romboli e di San Giovanni alto - confermano che San Giovanni resta un quartiere ad alto rischio. «Se non si darà continuità a quello fatto in questi giorni non servirebbe a nulla aggiunge Patrizia Amicarella, che vive nel quartiere Anche perché, è chiaro, si sta tentando di chiudere la stalla quando i buoi sono ormai usciti. In realtà a San Giovanni ormai non c'è più nulla. Una volta c'erano negozi, punti di ritrovo, una Polisportiva che accoglieva i giovani del quartiere e poi il mitico Campetto. Adesso nulla, tutto finito e i ragazzini cadono nel tunnel della droga e purtroppo si muore anche a 15 anni. A San Giovanni non ci sono alternative anche perché non esiste sorveglianza».
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