Amelia, Francesco abbandonato in overdose davanti all'ospedale. Regalò l'eroina alla fidanzata Maria Chiara

Amelia, Francesco Gnucci abbandonato in overdose davanti all'ospedale. Regalò l'eroina alla fidanzata
di Nicoletta Gigli
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Domenica 13 Dicembre 2020, 09:17 - Ultimo aggiornamento: 11:22

TERNI - Francesco ha rischiato di morire per un’overdose. E’ stato abbandonato in terra, privo di sensi, di fronte alla porta dell’ospedale di Amelia, da “amici” che poi se ne sono andati. A rischiare la vita Francesco Gnucci, 21 anni, amerino, indagato per omicidio preterintenzionale per la morte della fidanzata, Maria Chiara Previtali. Stroncata dalla droga il giorno del suo 18esimo compleanno. Il 21enne l’ha raccontata grazie all’intervento dei sanitari degli ospedali di Amelia e Terni, dove è ancora ricoverato. 

La vicenda su cui stanno indagando a ritmo serrato i carabinieri sembra il copione di un film dell’orrore. Si consuma ad Amelia, nel cuore della notte tra venerdì e ieri, in una città deserta per via del coprifuoco. In quella stessa città che piange Maria Chiara, dolce e solare, vittima dello sballo. Il personale dell’ospedale amerino nota movimenti strani di fronte all’ingresso e qualcuno si prende la briga di andare a vedere cosa sta accadendo. Sono passate da poco le una di notte e in terra c’è un ragazzo che non dà segni di vita. 
Sono momenti concitati, con i sanitari impegnati per soccorrere la vittima dell’overdose, che è in condizioni disperate. 

Ai farmaci somministrati per contrastare gli effetti dello stupefacente Francesco sembra non rispondere. A quel punto si decide di trasferirlo all’ospedale di Terni, dove verrà trattato con terapie ancor più pesanti. Ci vorranno parecchie ore per poter sciogliere la prognosi e dichiararlo fuori pericolo. La vicenda è coperta da un riserbo impenetrabile. Con gli investigatori dell’arma che, dal 10 ottobre scorso, lavorano senza sosta per ricostruire nei dettagli le ultime ore di vita di Maria Chiara. E che in queste ore sono impegnati a rintracciare quegli “amici” che hanno lasciato Francesco di fronte all’ospedale amerino, in condizioni gravissime. E che poi sono andati via come se niente fosse. Un giallo a tinte fosche, sul quale i carabinieri stanno lavorando ininterrottamente da più di due mesi, che si arricchisce di nuovi elementi tutti da decifrare e analizzare. Come l’overdose di ieri che Francesco ha rischiato di non raccontare. 
L’addio a Maria Chiara è una ferita che non si rimargina in una piccola comunità dove tutti si conoscono.

La tragedia il 10 ottobre, a casa di Francesco, dove la coppia ha passato la notte. 

Sono le nove e Maria Chiara, che da tre mesi è la sua ragazza, non si sveglia. Lui sa bene quali possano essere le cause del malore della fidanzata. Agli investigatori dirà di aver fatto tutto quello che poteva. Racconterà di averla presa su di peso per portarla in bagno, di aver tentato la respirazione bocca a bocca e il massaggio cardiaco ma lei non dava segni di vita. Il resto sarà inutile. Lascerà solo lacrime inconsolabili e un dolore che nessun genitore dovrebbe mai provare. Sul fronte delle indagini si attende il deposito della perizia che dovrà far luce sulle sostanze che, insieme all’eroina che Francesco le ha regalato per festeggiare il 18esimo compleanno, hanno interrotto per sempre i sogni di Maria Chiara. Accanto al fascicolo per omicidio preterintenzionale a carico di Francesco, conosciuto alle forze dell’ordine come assuntore di stupefacenti, c’è quello contro ignoti con l’ipotesi di reato di morte come conseguenza di altro delitto. Che potrebbe mettere nero su bianco l’identità del pusher che, nella capitale, ha ceduto la dose di eroina alla coppia amerina per lo sballo che per Maria Chiara è stato senza ritorno. La certezza è che dal giorno della tragedia i carabinieri hanno rafforzato i controlli antidroga in tutta la provincia, con un occhio attento sull’amerino-narnese. E che quasi ogni giorno incastrano consumatori e pusher e recuperano stupefacenti. Una lotta impari. E un fenomeno che appare inarrestabile.

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