Raccordo Terni Orte: conclusi i lavori
con gli 11 milioni richiesti da Melasecche

Raccordo Terni Orte: conclusi i lavori con gli 11 milioni richiesti da Melasecche
di Aurora Provantini
2 Minuti di Lettura
Lunedì 28 Dicembre 2020, 20:34 - Ultimo aggiornamento: 29 Dicembre, 21:23

«Si sono conclusi i complessi lavori di rigenerazione del sottofondo stradale del Raccordo Terni Orte iniziati in estate, dallo svincolo sotto Sangemini fino a Terni Est, ad esclusione del viadotto Toano che dovrà subire una riqualificazione pesante come ampliamento ed adeguamento». Lo ha annunciato l’assessore regionale ai lavori pubblici e alle infrastrutture Enrico Melasecche Germini: «L’Anas aveva in programma tali interventi su tutta la E45, incluso il tratto delle gallerie di Perugia, ma il tratto del Rato (Raccordo Terni Orte) era escluso. Una mia richiesta specifica ha portato ad un ulteriore finanziamento di 11 milioni di euro per inserire il collegamento della E45 con Terni» – chiarisce Melasecche Germini. «Come noto i lavori consistono nella fresatura per una profondità di circa 60 centimetri – spiega l’assessore - asportando tutta la massicciata e ricostruendola con tecniche innovative, utilizzando anche calce e cemento, in modo da garantire una durata del sottofondo di circa vent’anni ed impedire il formarsi degli avvallamenti con buche sempre più estese. Il cantiere ha interessato per ora solo la metà dei lavori nel senso di marcia in entrata verso Terni. Interrotti per le condizioni meteorologiche invernali verranno ripresi in primavera sulla direttrice in uscita da Terni. Occorrerà evitare la coincidenza con la costruzione, previa demolizione dell’attuale, del Ponte Gabelletta-Maratta, programmata per il 2021». «La riapertura coraggiosa dell’attuale ponte -  conclude Melasecche -  avvenuta nel 2018, pur con il dosso e le limitazioni di carico a 35 quintali e di velocità a 30 km/h, dopo sette anni di interruzione a causa della costruzione della bretella, fu salutata da un generale favore ma non mancarono le critiche proprio dalla parte politica responsabile dei ritardi. Merita inoltre ricordare che la precedente giunta regionale che aveva promesso anche nel giorno della riapertura del ponte la restituzione di 1,5 milioni di euro del ribasso d’asta della variante, non ha mai mantenuto la promessa. Il mio passaggio dalla giunta comunale a quella regionale mi ha consentito di rimediare ad una palese ingiustizia.  Poiché si tratta di una struttura prefabbricata, la durata di questo specifico cantiere dovrebbe limitarsi a poche settimane». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA