Quelli che ci sono sempre stati
Il volontariato più forte del virus

Quelli che ci sono sempre stati Il volontariato più forte del virus
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Venerdì 1 Gennaio 2021, 16:40

TERNI - Hanno distribuito alimenti, farmaci e vestiti e aiutato economicamente chi era in difficoltà. Hanno organizzato raccolte fondi, ascoltato timori e ansie di anziani e persone sole, inventato favole per i più piccoli costretti a casa e donato gli strumenti informatici per la didattica a distanza.

La certezza è che l’esercito di volontari non si è mai fermato. Neppure nei momenti più duri della crisi sanitaria e sociale.

Ragazzi e ragazze, uomini e donne che hanno reinventato il proprio ruolo per alleviare il peso di un’emergenza che ha avuto ed ha effetti pesantissimi sulle persone con fragilità.

Dimostrando che è possibile mantenere le distanze imposte dalla pandemia restando in contatto e in relazione.

Per non lasciare indietro nessuno.

Che l’amore sia più forte del virus è evidente nel momento in cui le nostre città fanno i conti con il lockdown. A Terni e provincia centinaia di persone si mettono in gioco per sostenere le persone più fragili, gli anziani soli, chi è malato, chi combatte con la disabilità.

In campo, per portare la spesa ed i farmaci a domicilio o rispondere a chi telefona per una parola di conforto e scacciare la solitudine, tante associazioni strutturate, come Ancescao, Auser, Associazione Genitori, comunità di Sant’Egidio, Azione cattolica giovani, San Martino, Caritas diocesana, croce rossa, Anpas e tante altre piccole onlus impegnate tra Narni, Amelia e Orvieto.

Giorni difficili in cui i volontari del Banco alimentare si fanno in quattro per garantire la distribuzione degli alimenti agli enti caritatevoli convenzionati. I giorni che mobilitano oltre 80 giovani volontari del gruppo Terni Amelia del Cisom impegnati nel pre-triage ospedaliero, nel supporto alle strutture sanitarie locali e nella distribuzione di beni di prima necessità alle persone e alle famiglie “isolate” perché in casa è entrato il covid.

Sono mesi complicati anche per i volontari di Avis, costretti a lanciare appelli ai donatori perché mai come ora il sangue, che da tempo scarseggia, ora può valere una vita.

Quando i tempi dell’emergenza si allungano, volontari e associazioni s’inventano iniziative per raccogliere fondi e acquistare dispositivi di protezione per il personale medico e strumentazioni fondamentali per l’ospedale. Raccolte fondi lampo per stare al passo con una patologia che mette a dura prova chi lavora nella sanità e, come le forze dell’ordine, è 24 ore su 24 al lavoro per controllare il rispetto dei decreti per contenere la pandemia. In campo le majorettes di Acquasparta, Aumat, il comitato Alessio Durazzi, i tifosi della Ternana, I Pagliacci. L’associazione guidata da Alessandro Rossi chiuderà il 2020 con la donazione di 23mila dispositivi di protezione personale. E con quel caffè sospeso offerto al personale che lavora al “Santa Maria”.

In pieno lockdown c’è chi, costretto a chiudere il centro d’ascolto, decide di accogliere le famiglie che assiste nel giardino di casa. Come Clara Giorgi, insegnante ternana in pensione dell’associazione LaGioiaDiVivere: “L’amore non costa nulla - dice Clara - vorrei che fosse più contagioso del virus”.

L’arrivo del Natale “a distanza” è dedicato soprattutto ai bambini. Che ricevono i doni che tantissime persone dal grande cuore hanno consegnato agli studenti della facoltà di Economia impegnati, insieme a Caritas, San Martino, San Vincenzo de’ Paoli, centro sociale Polymer, I Pagliacci e al Cesvol in una straordinaria raccolta di giochi e materiale didattico. Per i bimbi ricoverati in pediatria anche le oltre mille letterine scritte da altri bambini che sono a casa, raccolte da I Pagliacci per rendere meno dure le giornate di festa da passare in ospedale.

Per loro i regali di Terni col cuore, l’associazione voluta dal presidente rossoverde, Stefano Bandecchi, e le fiabe di Stefano de Majo, il poliziotto attore che raggiunge le finestre dei reparti  con la scala dei pompieri.

Per gli anziani ospiti di Collerolletta l’amore della comunità di Sant’Egidio di Terni con  Claudio Gradoli, medico covid dal primo giorno di pandemia, sua moglie, Maria Grazia Proietti, Luigina e Nadia che consegnano panettoni e dolci offerti dal servizio di  oncologia dell’ospedale.  

Un volontariato portato avanti da centinaia di persone che restituisce una città accogliente e solidale. La Terni dal grande cuore che c’è. E che non si tira mai indietro. Perché quando la pandemia ha interrotto la normalità del vivere quotidiano, tutti i volontari si sono messi in gioco in modo eroico e creativo. Con i pochi strumenti a disposizione e tanta buona volontà, hanno restituito uno spaccato fatto di azione e solidarietà, di condivisione e buone pratiche per fare in modo che la rete nata per affrontare l’emergenza covid funzionasse per poter raggiungere chiunque. A partire dalle persone più fragili: gli anziani, le persone con disabilità, i malati, chi vive solo.

Un percorso avviato a marzo da volontari e associazioni della città, sostenuto dal Cesvol e condiviso con il Comune di Terni, che conferma l’inestimabile valore di chi ancora oggi, ogni giorno, si impegna  con la volontà di non lasciare indietro nessuno.

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