Quelli del '97, dipendenti pubblici da record:
vent'anni di precariato

Un'immagine del terremoto del '97
di Federico Fabrizi
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Mercoledì 25 Luglio 2018, 13:31
PERUGIA - Una quindicina d’anni di precariato, due di cassa integrazione e da qualche mese a casa senza alcun reddito e senza alcuna indennità. È l’odissea degli ex-precari del terremoto del ‘97, un comma ad hoc inserito nel decreto Madia offre loro una chance, ma da mesi e mesi aspettano.Una volta, quando erano ancora al lavoro per occuparsi della ricostruzione del sisma del ‘97, ma dovevano accontentarsi di contratti a termine, avevano scritto su uno striscione: “Precari del secolo scorso”. Ora, buona parte della pattuglia dei 24 che fino a marzo 2016 era stata all’opera nei Comuni di Nocera e Valtopina, è a casa e aspetta una telefonata. Per loro, visto il record di quasi due decenni di precariato nella pubblica amministrazione, è stato messo nero su bianco un comma ad hoc nel decreto Madia che consente la riassunzione. La Regione ha stabilito di assegnare 20mila euro di bonus a ciascun ente - dai Comuni alle aziende sanitarie - che intenda assumerli. La chiamata, fino ad ora, è arrivata soltanto per pochi. Nei giorni scorsi il gruppo dei 24 ha ripercorso storie e speranze di fronte a due assessori della giunta Marini: Antonio Bartolini (Riforme e Personale) e Luca Barberini (Sanità) che negli ultimi mesi sta seguendo la vicenda. I primi tre “ex precari del terremoto” sono stati trasferiti ai comuni di Bevagna - in due - e Bastia. Invece sei operai che hanno lavorato a lungo al Comune di Nocera dovrebbero essere trasferiti all’Agenzia forestale. La buona notizia è che altri Comuni nelle ultime settimane si sono fatti avanti per figure amministrative: due richieste dal Comune di Foligno, due da Deruta, altre due da Bettona e un’altra da Tuoro sul Trasimeno. Anche per i tecnici sono stati individuati i municipi di destinazione: Bevagna, Monte Castello di Vibio, Foligno e Gualdo Tadino. Le chiamate dei Comuni dovrebbero arrivare entro il mese di agosto. Poi a settembre, per altri sei addetti, dovrebbe scattare la chiamata dalle Asl.
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